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Buccino (Sa)- “Il fatto non sussiste”. Con questa motivazione, il giudice monocratico della prima sezione penale del Tribunale di Salerno, Domenico Diograzia, ha assolto il presidente dell’associazione culturale volceiana “Paese Mio”, Gregorio Fiscina, dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa.

A far finire a giudizio il 74enne, Gregorio Fiscina, un manifesto-denuncia scritto, firmato e affisso per le strade del territorio comunale volceiano dal titolo “Barbarie in Consiglio Comunale” in riferimento ad un episodio verificatosi in consiglio comunale nel 2014.
Secondo la Procura che rinviò a giudizio Fiscina, l’imputato in qualità di consigliere comunale, a mezzo del volantino, offese la reputazione dell’allora comandate dei vigili urbani, accusandolo sarcasticamente, ben oltre il diritto di critica, di essere rimasto inerte difronte ad un’aggressione perpetrata nei confronti di Fiscina da parte di un cittadino di Buccino che tentava di avvicinarlo. Aggressione a cui, secondo quanto denunciato da Fiscina nel manifesto, si sarebbe susseguito il rifocillamento di cibo dell’uomo da parte dell’agente che invece lo avrebbe dovuto arrestare.

Accuse queste, per le quali Fiscina è finito a giudizio e dopo anni di processi, difeso e assistito dagli avvocati cassazionisti Federico Conte e Francesco D’Onofrio, è stato assolto perché il fatto non sussiste.