Oltre una ventina di indagati, due interdetti dalla gestione di impresa e sequestri per 3,8 milioni di euro in una indagine della guardia di finanza di Firenze su una frode fiscale nella compravendita di carburante.
La frode verteva sull’evasione dell’Iva. Le Fiamme gialle hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali interdittive emessa dal gip di Firenze verso due amministratori di una società con sedi a Firenze e nella provincia di Pisa,. Eseguito anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca e per equivalente di denaro, conti correnti bancari, quote societarie, autoveicoli e immobili di proprietà o nella disponibilità per 3,8 milioni di euro, pari all’Iva che sarebbe stata evasa in quattro anni, dal 2018 al 2021.
Le indagini hanno svelato una sistema che avrebbe consentito alla società fiorentina di acquistare, da una ventina di ditte fornitrici ritenute “cartiere” e situate in Lombardia, Lazio, Campania, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Veneto, prodotti petroliferi a prezzi bassissimi, grazie proprio all’Iva evasa, anche asserendo la destinazione all’export. Il carburante, acquistato e stoccato nei propri depositi, veniva poi rivenduto a prezzi altamente concorrenziali ad alcune pompe ‘bianche’ (quelle indipendenti dai circuiti maggiori) in Toscana, con margini di guadagno elevati rispetto alla media del mercato di settore.
I fornitori interposti, titolari delle società fornitrici, sono indagati per dichiarazione fraudolenta con utilizzo e emissione di fatture per operazioni inesistenti, mentre coloro che, all’esito dell’indagini, sono stati ritenuti responsabili dell’indebito guadagno, sono destinatari del provvedimento di sequestro milionario e della misura interdittiva di 6 mesi “dall’ufficio di amministratore, sindaco, liquidatore, direttore generale e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché ogni altro ufficio con potere di rappresentanza della persona giuridica o dell’imprenditore”.