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Due settimane dopo il suo insediamento, la premier ha ricevuto le parti sociali, assieme ai ministri economici. La prima novità del vertice è il ritorno al tavolo di discussione con il governo dell’Ugl, sigla tradizionalmente vicina alle tematiche della destra, che mancava dai primi incontri dell’esecutivo di Mario Draghi.

Le differenze di impostazione tra la maggioranza di centrodestra ed i sindacati confederali sono note. Così Meloni ha avviato la discussione sottolineando subito che: “In questo momento la priorità delle priorità è il lavoro, la grande criticità italiana. L’Italia ha tra i tassi più bassi di occupazione dell’Occidente, ha tra i più bassi tassi di lavoro femminile, tra i più alti tassi di lavoro nero”. Meloni ricorda che “siamo nel mezzo di una crisi internazionale sociale, usciamo da una pandemia, c’è una crisi energetica in corso”. Quindi apre al confronto con le parti sociali: “Possiamo decidere di affrontare questa situazione in una logica di contrapposizione, oppure decidere di farlo in una logica di collaborazione. Il mio personale approccio sarà di lealtà e di trasparenza, e sono sicura di poter trovare lo stesso atteggiamento anche dall’altra parte di questo tavolo”.

Capitolo pensioni, tema centrale per i sindacati. La premier ricorda: “Serve un ragionamento complessivo. Oggi le pensioni sono inadeguate e domani rischiano di essere inesistenti. Non se riusciremo ad agire sulle pensioni già nella legge di bilancio”. E ancora: “Mi interessa la separazione tra previdenza e assistenza”.

Mentre in materia di energia Meloni annuncia: “La norma sugli extraprofitti va riscritta. Vanno fatte scelte di politica industriale. L’Italia è in una posizione strategica e ho approfondito il rapporto con i Paesi del Mediterraneo. Possiamo essere centrali nella produzione e nella distribuzione dell’energia. Serve un’alleanza per la sicurezza energetica”.