Tempo di lettura: < 1 minuto

L’unità di misura non è più il giorno e nemmeno la o le settimane. Ormai si parla di mesi. La sanità campana ha abituato a tempi lunghissimi, succede ormai da anni e le cose sembrano non essere affatto cambiate nell’ultimo periodo. 

Liste d’attesa per una visita medica, ricoveri, esami. Il comune denominatore è “C’è da attendere, se ne parla il mese prossimo” se tutto va bene, in alcuni casi, “ci vediamo l’anno che viene”.

La Corte dei Conti vuole vederci chiaro e ha avviato una meticolosa indagine, chiedendo relazioni e tabelle alla Regione Campania, alle aziende sanitarie locali e agli ospedali. Che si spera, in questo caso, saranno almeno rapidi a fornire ciò che è stato chiesto per poter fare luce su responsabili e ingranaggi che sembrano non andare a pieno regime. 

Il governatore della Campania, De Luca che della sanità regionale ne fa spesso un vanto, spara a zero contro il governo centrale che non invia le risorse necessarie con un trattamento impari rispetto a regioni similari per portata e popolazione coma Lombardia o Lazio. 

Nel gioco delle parti chi ci rimette è il contribuente che aspetta… e spera.