E’ giunto il gran giorno che gli appassionati di cucina attendono ogni anno con trepidazione: la giornata in cui la Guida Michelin emette i suoi verdetti.
La prestigiosa guida rossa ha confermato le tre stelle per gli undici ristoranti italiani che già ne erano stati insigniti, ma a loro ha aggiunto un ristornate piemontese il ‘Villa Crespi’ sul Lago d’Orta ma che ha una firma campana in cucina, quell’Antonino Cannavacciuolo volto televisivo tra i più noti dell’universo gastronomico che ha finalmente coronato la rincorsa alla terza stella.
Ma si ferma a ciò la Campania a ‘tre stelle’ perché in regione, purtroppo, continua a non esserci un ristorante tristellato.
Da segnalare l’ingresso negli stellati di due nuovi ristoranti il Maeba di Ariano Irpino e il Sensi di Amalfi che guadagnano la loro prima stella.
Confermate le due stelle per il Kresios di Telese Terme e le due stelle se le garantiscono anche: il Taverna Estia a Brusciano, L’Olivo ad Anacapri, il Dani Maison a Ischia, Quattro passi a Massa Lubrense/Nerano, Torre del Saracino a Vico Equense, Tre Olivi a Paestum.
Anche la Locanda del Borgo di Telese Terme conferma la sua stella e a fargli compagnia ci sono l’Oasis di Vallesaccarda, il Caracol di Bacoli, Le Monzù di Capri, Piazzetta Milù di Castellammare di Stabia, Indaco di Lacco Ameno a Ischia, Taverna del Capitano e il Relais Blu entrambi a Massa Lubrense, Rear Restaurant e Re Santi e Leoni a Nola, il Presidente a Pompei, il Sud a Quarto, il Don Geppi a Sant’Agnello, il Buco, il Lorelet e la Terrazza Bosquet tutti e tre a Sorrento, Contaminazioni a Somma Vesuviana, Josè di Tentua Villa Guerra a Torre del Greco, Antica Osteria Nonna Rosa e Cannavacciuolo Countryside entrambi a Vico Equense, Glicine e La Caravella tutti e due ad Amalfi, il Refettorio (conferma con cambio chef) a Conca dei Marini, il Papavero a Eboli, il Faro di Capo d’Orso (conferma con cambio chef) a Maiori, Le Trabe a Paestum, l’Osteria Arbustico a Paestum/Capoaccio, La Serra, Li Galli e Zass tutti a Positano, il Flauto di Pan e Rossellinis a Ravello e Re Mauri a Salerno. Poi la lista dei monostellati di Napoli: Aria, Il Comandante, George Restaurant, Palazzo Petrucci, Veritas.
Il giovane chef dell’anno è un’altra firma campana quel Davide Guidara, nato a Cerreto Sannita da famiglia di san Salvatore Telesino, che dirige la cucina de I Tenerumi sull’isola di Vulcano.
Mentre sempre in Campania è stato premiato con la Stella Verde il Mirto a Ischia a cui è stato riconosciuto l’impegno nella sostenibilità, riconoscimento introdotto nel 2020.
I due nuovi Bib Gourmand in Campania sono: La Locanda Gesù Vecchio a Napoli e Casa Gallo a Pompei, ristoranti dove si mangia bene a prezzo contenuto che in regione vanno a fare compagnia a La Pignata ad Ariano Irpino, Osteria del Gallo e della Volpe a Ospitaletto d’Alpinolo, Pascalucci a Benevento, La Torre a Massa Lubrense, Lo Stuzzichino a Sant’Agata dei Due Golfi, Gerani Sant’Antonio Abate, Al Convento a Cetara, Angiolina a Pisciotta, La Chioccia d’Oro a Vallo della Lucania.