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Castel Volturno (Ce) – Sta creando accese polemiche politiche a Castel Volturno (Caserta) l’omicidio del barbiere 38enne Luigi Izzo, che nei giorni scorsi ha sconvolto una comunità dove vivono da decenni famiglie con stretti legami anche parentali. A far scoppiare la bagarre la proposta dell’assessore Pasquale Marrandino, eletto con Fratelli d’Italia come il sindaco Luigi Petrella e poi passato con i Moderati, di convocare un Consiglio comunale sulla questione del “controllo del territorio“, e di istituire una “commissione speciale di vigilanza sulle attività dell’Ufficio anagrafe“, essendo Castel Volturno “terra di nessuno tragicamente diventata la nuova Lampedusa campana“.

Collegare l’omicidio del povero Luigi, che tutti conoscevamo, con gli immigrati presenti sul territorio, è solo becera speculazione politica sul corpo di un padre ammazzato” insorge il consigliere comunale di opposizione del Pd Peppe Scialla, che invita “per ora a stare in silenzio e a rispettare il dolore di una famiglia distrutta, con moglie e tre figli rimasti soli“.

Poi – aggiunge – urleremo forte. Lo Stato deve ascoltare Castel Volturno, non prendersela con persone che nulla c’entrano col delitto. Dopo il sisma degli anni 80, Castel Volturno, grazie ad un patrimonio abitativo fatto di migliaia di villette inizialmente usate come case per le vacanze da famiglie di napoletani benestanti, ospitò i senzatetto. Poi, esaurita l’emergenza, molte villette ormai svalutate furono abbandonate, e da allora ha rappresentato il ‘bacino di decantazione’ del degrado proveniente dall’hinterland aversano e napoletano, raccogliendo disperati, e tantissimi criminali. Un quarto delle misure alternative al carcere disposte dai tribunali del Casertano (Santa Maria Capua Vetere e Napoli Nord) vengono scontate a Castel Volturno, dove una villetta si può fittare a 250 euro, e dove mancano totalmente i controlli, parlando anche di un territorio di 74 chilometri quadrati“.