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Contursi Terme (Sa) – È stato assolto in via definitiva anche dei giudici della Corte di Cassazione, che ne hanno confermato parzialmente la sentenza della Corte di Appello di Salerno, l’uomo, residente nella Valle del Sele, accusato di aver abusato sessualmente, tra il 2003 e il 2008, della nipote minorenne insieme alla mamma della ragazza.
Assoluzione confermata dopo anni di processi, anche dalla Cassazione ma relativamente alla posizione del presunto zio orco, mentre la stessa Cassazione ne ha rivisto la posizione sotto l’aspetto civilistico della madre della ragazzina che all’epoca dei fatti era una minore di nove anni.
I due, oggi assolti definitivamente in tutti i gradi di giudizio e quindi innocenti, furono entrambi accusati di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minore residente nella Valle del Sele.
Presunti abusi sessuali che, secondo la denuncia della ragazzina ai carabinieri di Contursi Terme, sarebbero avvenuti tra il 2003 e il 2008, in abitazioni, terreni e boschi, siti nei comuni di Contursi Terme, Oliveto Citra e Laviano, da parte della mamma della minore che all’epoca dei fatti aveva solo nove anni, e dello zio della ragazzina. A processo era finito anche il compagno della madre della minore, un uomo residente negli Alburni ma deceduto solo qualche anno fa e anche lui accusato di violenza sessuale sulla bambina.
A far finire a processo i tre, furono le pesanti accuse della minore nei confronti della mamma, dello zio e del compagno della mamma. Agli inquirenti infatti, la minore raccontò di aver ricevuto attenzioni sessuali pressanti e morbose da parte dello zio e del compagno della madre tanto da aver riferito tutto alla mamma mostrandole anche gli slip sporchi di sangue come prova di quanto avveniva durante gli incontri tra la ragazzina e lo zio e il compagno della mamma ma senza essere creduta.
Lo zio, secondo la ragazzina, avrebbe costretto la minore ad intrattenere con lui rapporti sessuali completi che si sarebbero consumati continuamente all’interno di case, appartamenti e in auto, questi ultimi durante il tragitto in cui lo zio avrebbe accompagnato la minore in piscina a Contursi Terme. A finire a processo, anche la mamma della ragazzina che, secondo la minore, avrebbe assistito senza far nulla, alle violenze e alle molestie sessuali che il compagno di lei adoperava sulla bambina in auto nei boschi dell’Alto Sele.
Accuse queste che in sede processuale, prima in primo grado, poi davanti ai giudici della Corte d’Appello ed infine, davanti ai giudici della Corte di Cassazione ora, si sono rivelate infondate tanto da scagionare e assolvere definitivamente il presunto zio orco che, difeso dall’avvocato Giuseppe Giarletta, ora ha visto accertarsi la sua innocenza e la madre della presunta vittima. Ricorso rigettato parzialmente dalla Cassazione invece, nei confronti della madre della minore per la quale i giudici della Cassazione hanno rimesso la questione davanti al tribunale civile circa la pozione della madre per un eventuale valutazione e risarcimento del danno nei confronti della figlia.