Capua (Ce) – È ai nastri di partenza il progetto di digitalizzazione delle collezioni del Museo Provinciale Campano di Capua “Open Data Museo Campano”.
L’iniziativa si inserisce a pieno tra le numerose attività di valorizzazione promosse dalla Provincia di Caserta guidata dal Presidente Giorgio Magliocca e dalla direzione del Museo, nella persona del dirigente Giovanni Solino.
Tra le principali finalità del progetto si ricorda la creazione di un’offerta digitale che può ampliare il raggio d’azione del Museo, arrivando ad arricchire la fruizione delle sue collezioni, sia per gli utenti digitali che per i visitatori.
I contenuti digitali possono essere accessibili e utilizzabili a livello globale, infatti, grazie all’open access si democratizza la promozione del patrimonio culturale del Museo Provinciale Campano.
Il progetto, a cura del dottor Gianluca De Rosa, costituisce un’occasione per agevolare i compiti fondamentali dell’istituzione culturale: raccolta, ricerca, conservazione e comunicazione. Inoltre, si garantiscono le esigenze di inclusione e partecipazione dell’utenza in costante evoluzione.
La digitalizzazione delle collezioni non facilita solo la gestione interna dei materiali, ma rende fruibile il patrimonio ad un pubblico quanto più eterogeneo. In questo modo, sarà possibile ampliare la missione culturale del Museo Provinciale Campano di Capua per sviluppare progetti sostenibili che rafforzino i legami con i territori e gli stakeholders, con il fine di coinvolgere gli utenti nella creazione di specifiche offerte culturali.
“Il progetto “Open Data Museo Campano “costituisce un’iniziativa di notevole importanza culturale – ha osservato il Presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca – in quanto consente ancora di più di ampliare il bacino di utenza dei possibili fruitori del Museo e ciò in particolare attraverso la digitalizzazione delle collezioni, dei contenuti del patrimonio museale.
Infatti, in tal modo, i contenuti digitali sono resi accessibili a livello globale tramite la modalità dell’open access e quindi – ha concluso Magliocca – ciò faciliterà senza dubbio la conoscenza del patrimonio culturale del Museo anche agli utenti digitali”.