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Pietro Maiellaro promuove il Benevento. Nonostante il risultato finale che ha lasciato l’amaro in bocca ai giallorossi, la prestazione offerta contro il Bari lascia ben sperare per il futuro e per il proseguo della stagione. Il doppio ex, con i Galletti pugliesi ha giocato più di 120 gare a metà degli anni 80′, mostrando una classe cristallina che lo ha proiettato nel grande calcio italiano dell’epoca. Nel Sannio, invece, Maiellaro è giunto a fine carriera a consumare gli ultimi spiccioli della sua attività professionista in un torneo di C2 della stagione 1996/97. 
Per come si è comportato il Benevento, è stata la partita che mi aspettavo” – racconta Maiellaro, analizzando la gara andata in scena sabato al “Ciro Vigorito. – il Bari probabilmente era convinto di poter ottenere un risultato pieno, invece Cannavaro è riuscito a imbrigliarlo. E’ stata una buona gara da parte dei giallorossi, l’hanno tenuta in mano per larghi tratti. Ammetto che mi sarei aspettato qualcosa in più dal Bari, ma si è vista la mano di Cannavaro, il Benevento ha offerto una prestazione orgogliosa“.
Da una mano all’altra, quella di Letizia che è costata cara alla Strega. “Il Var lo ritengo un ottimo strumento perché è in grado di vedere tante cose, il resto dipende dall’interpretazione. Quando si rivede un’azione bisognerebbe tenere conto di tanti fattori che solo un ex calciatore sarebbe in grado di giudicare. Ecco perché da tempo dico che al Var dovrebbero mettere ex giocatori. Determinate situazioni, un arbitro che non ha mai giocato a calcio non è in grado di giudicarle“.
Un rigore che è servito al Bari per il pareggio ma, nonostante il risultato, il Benevento dovrà trarre spunti positivi dalla gara contro i biancorossi. “Il risultato resta importante, darà sicuramente fiducia e tranquillità” – prosegue Maiellaro – “non dimentichiamoci che i giallorossi hanno molti infortunati e sopperire a questa situazione non è semplice in questo momento“. 
A pesare, semmai, potrebbe essere una classifica che vede i sanniti in piena zona retrocessione, al terzultimo posto in virtù dello scontro diretto a sfavore con il Cosenza. “La B è un campionato che dà subito indicazioni, un torneo insidioso, fastidioso e particolare. Il morale conta tanto: quando lotti per vincere puoi perdere una partita ogni dieci giornate, mentre quando lotti per salvarti ogni gara senza risultato rappresenta una mazzata. In determinate circostanze bisogna mettere da parte il blasone, le carriere non contano e Cannavaro ha già capito la realtà con la quale si sta misurando. Bisogna lottare e sacrificarsi“.
La ricetta è una sola: “Serve continuità. Il campionato è lungo ma c’è bisogno di fare un filotto di cinque, sei partite altrimenti si resta sempre invischiati nei bassifondi. Non è ancora il tempo dei bilanci, però le prossime due trasferte saranno fondamentali, non si potranno sbagliare se il Benevento vorrà risollevarsi“, conclude Maiellaro.