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Benevento – Il debutto di ‘Città Spettacolo’, nella sua versione invernale con undici titoli in cartellone al Teatro Comunale di Benevento, è affidato a “Il re muore” di Eugène Ionesco con protagonisti Edoardo Siravo, Isabel Russinova e Gabriella Casali, diretti da Maurizio Scaparro

Siravo, 67 anni e un percorso artistico di altissimo spessore, a poche ore dal debutto sannita si lascia andare ad un messaggio d’affetto per la città sannita: “Amo molto la città di Benevento. E’ di una bellezza unica e particolare. Avrei gradito di lavorarci più spesso – sottolinea l’attore ad Anteprima24E’ un luogo dove torno volentieri e dove ho lavorato spesso in passato. Poi il Comunale è molto bello e spero che il pubblico gradisca ancora una volta la mia proposta artistiche”.

“Il re muore” di Ionesco ancora in scena dopo sessant’anni dalla prima mondiale. Un’opera che resta attuale. Il testo del noto drammaturgo rumeno, come la maggior parte delle opere del ‘teatro dell’assurdo’ è un’immagine poetica della condizione umana.
“É uno spettacolo molto importante, con un autore importante. – ribadisce Siravo –  Fa parte di quel movimento che chiamiamo ‘teatro dell’assurdo’ ma che era semplicemente un teatro spostato in avanti – cioè che ha previsto delle cose in anticipo, come la dissoluzione di un mondo con particolare riferimento a quello occidentale – anticipando di molto ciò che sta avvenendo oggi”.
Una commedia profonda e utile a portare ulteriore consapevolezza in un momento storico come quello attuale. “Si parla di virus, di guerre. E tutto questo all’epoca fu definito teatro dell’assurdo – evidenzia l’artista romano – mentre adesso sono tematiche che viviamo con una normalità che al tempo non era considerata come tale”.

Oltre la regia di Scaparro, lo spettacolo vanta le musiche dell’Oscar Nicola Piovani e i costumi dell’iconica Santuzza Calì. Una rappresentazione che si preannuncia di alto livello.Non mi va di cedere il passo rispetto alla stupidità e alla inutilità di ciò che vediamo nei teatri italiani. – spiega Siravo – Ci sono teatri pubblici che cercano di fare spettacoli di grande interesse e di grandi autori, ma molto spesso non ci riescono e producono spettacoli di bassa qualità. Personalmente cerco di mantenere alto il livello di drammaturgia, come ho sempre fatto. Devo dire che, fortunatamente, il riscontro del pubblico é sempre positivo. Penso che il teatro curi l’anima. Bisogna andare in palestra ma anche a teatro” sorride l’artista.

Non solo attore, anche doppiatore e regista, Siravo è noto al pubblico televisivo per il ruolo del Commissario Vincenzo Leoni nella fortunata soap opera di Canale 5, “Vivere”: “È un personaggio che ancora porto appresso, – ammette l’attore – la gente ancora mi riconosce per quel personaggio così curioso, ironico, divertente, però anche molto serio nei momenti in cui bisognava essere seri. Mi sono legato a quel ruolo come se fosse un amico e gli amici non si dimenticano. In realtà, poi, non mi sono mai legato troppo alle produzioni televisive, ho sempre continuato a fare teatro anche in quegli anni. Devo dire, quindi, che sulla mia carriera non ha pesato affatto fare la soap opera”.