L’area decariana comincia a scaldare i motori in vista dell’appuntamento congressuale dei Dem. E questo al netto dei tempi lunghi imposti dal regolamento licenziato dalla direzione nazionale del Pd. Per la verità, il via ufficiale alle operazioni è ormai prossimo: il 7 novembre, con un appello alla partecipazione, si avvierà il percorso costituente nazionale.
Ma la partita, in effetti, entrerà nel vivo soltanto agli inizi del 2023. La data da cerchiare in rosso sul calendario è il 28 gennaio, ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature alla segreteria nazionale. Il tempo degli endorsement, però, è già iniziato. A esporsi, nelle ultime ore, è stato Giuseppe Ruggiero, non uno tra i tanti e non solo perché sindaco a Foiano e consigliere provinciale. Ruggiero è stato il frontman dell’attacco ad Antonella Pepe, sfiduciata dalla carica di presidente del partito proprio su sua iniziativa. La fascia tricolore fortorina, di fatto, rappresenta la quinta essenza dell’anima antideluchiana e antimastelliana che alberga nel Partito Democratico sannita e che si riconosce ancora intorno alla leadership di Umberto Del Basso De Caro. “Solo gente come Stefano Bonaccini può risollevare le sorti del Pd” – ha sentenziato ieri Ruggiero nel corso del suo classico intervento via facebook. Parole che danno sostanza a una indiscrezione lanciata proprio da Anteprima24 lo scorso ottobre (leggi qui): persa contro Letta la partita delle candidature, De Caro vuole continuare a giocare un ruolo da protagonista nel Pd ed è pronto a giocare le sue fiches su Bonaccini.