Napoli – Ora che si accendono i motori del Governo Meloni si vanno a riempire le caselle anche dei capi di gabinetto, gli uomini della burocrazia, quelli che controllano e gestiscono le carte ministeriali. E in questo novero, si inserisce anche un napoletano che il pubblico televisivo dei talkshow ha imparato a conoscere bene negli ultimi anni. Si tratta del costituzionalista Alfonso Celotto di Castellammare di Stabia e con una più che discreta frequentazione delle stanze del potere.
Celotto guiderà il gabinetto delle riforme istituzionali, il dicastero affidato a Elisabetta Casellati, e quindi sarà l’uomo del tentativo di riformare la costituzione in senso presidenzialista, come da programma del centrodestra. Di certo l’esperienza non gli manca essendo ordinario di Diritto Costituzionale ed essendo già stato capo di gabinetto e capo ufficio legislativo dei ministri Bonino (Politiche Europee), Calderoli (Semplificazione normativa), Tremonti (Economia), Barca (Coesione territoriale), Trigilia (Coesione territoriale), Guidi (Sviluppo economico) e Grillo (Salute).
Assieme a quella del partenope Celotto, si sono poi definite le nomine degli altri capi di gabinetto: Deodato quale segretario generale della presidenza del consiglio; Caputi quale capo di Gabinetto di Giorgia Meloni; Varone capo gabinetto di Giorgetti; Perrotta al coordinamento legislativo del Mef; Storto capo gabinetto di Salvini; Siniscalchi, capo gabinetto di Fitto; Recinto, capo gabinetto di Valditara; Panebianco, capo gabinetto di Abodi; Nori, capo di gabinetto di Calderoli; Scino, capo gabinetto di Pichetto; Aiello, capo gabinetto di Lollobrigida; Alesse, capo gabinetto di Musumeci e Panucci, capo gabinetto della Bernini.