Benevento – “L’estate scorsa sono stato in Galizia con la mia compagnia. E’ un posto meraviglioso e poi quello che mi ha affascinato molto è che ho scoperto che anche la Galizia è terra di streghe e così ho deciso di ambientare lì il secondo capitolo. C’è questa coincidenza con Benevento, città famosa per le streghe, dove si svolgeva parte della storia del primo capitolo del libro”. Parole di Salvatore Esposito, ospite da Cattelan su Rai 2 per presentare il suo secondo libro Eclissi di sangue. Una nuova indagine dello sciamano.
Il primo romanzo, Lo sciamano, raccontava una storia di orribili delitti rituali e di intrighi internazionali, di streghe che paiono rispuntare dal passato più lontano e di investigatori navigati e vissuti che inseguono la verità. Tutto iniziava nelle terre svedesi, dove una donna di etnia Sami, l’antico popolo nomade della Lapponia, veniva ritrovata cadavere in circostanze che lasciavano intravedere una matrice esoterica e violenta. Percorrendo il continente in direzione sud, la scena del crimine si spostava prima a Ostia, poi a Napoli e infine a Benevento.
Qui, nel capoluogo sannita, il protagonista Christian Costa, sciamano affetto da eterocromia, si trovava a indagare su una setta massonica e satanista alla quale era legato molto più di quanto egli stesso potesse immaginare. “A chi non ha letto il primo libro consiglio di farlo per comprendere meglio il nuovo” ha ribadito l’attore partenopeo. Il secondo capitolo fa parte della trilogia delle streghe – ha spiegato – che farà parte di un grande universo dove si muoveranno tanti personaggi, tante trilogie. Cerco di raccontare il mio mondo attraverso i personaggi che creo, le sceneggiature che scelgo e adesso nella scrittura. Lo Sciamano e Eclissi di Sangue non sono semplicemente dei thriller, un racconto, sono un viaggio anche visivo perché quando leggi ti immergi in quelle immagini, senti quei profumi, ascolti quei suoni. Io volevo ricreare un film o una serie, come effettivamente sarà”.
Chissa se Esposito starà pensando anche alla regia “Io non mi sono mai posto limiti nella vita – ha aggiunto l’attore – L’anno prossimo festeggerò a febbraio 37 anni e 10 anni di carriera. Se guardo indietro, ho fatto una serie come Gomorra per cinque stagioni, ho girato Fargo negli Stati Uniti, ho girato Taxi 5 in Francia e poi sette film in Italia, ho scritto due romanzi, la lettera aperta ai giovani ‘Non volevo diventare un boss’, ho conosciuto Maradona, ho incontrato calciatori, attori, registi. Tutto quello che ho ricevuto in questi dieci anni dalla vita è molto di più rispetto ai miei sogni più grandi. Quindi la mia domanda è: cosa accadrà nei prossimi 10 anni? Sono curioso di scoprirlo”.