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“Scongiurare l’abbandono e il sottoutilizzo di molti terreni agricoli e forestali dell’intero territorio campano. Nasce dal perseguimento di questo obiettivo la proposta di legge regionale presentata e sottoscritta dal gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Campania che punta, al contempo, a favorire la costituzione di associazioni fondiarie per sviluppare aree agricole e boschive nel rispetto delle norme del Codice civile tutelando il diritto di proprietà”. Così Erasmo Mortaruolo, Consigliere regionale del PD e Vicepresidente della Commissione Lavoro, Attività Produttive e Turismo della Campania.

Il progetto di legge regionale si prefigge la finalità di scongiurare l’abbandono e il sottoutilizzo di molti terreni agricoli e forestali del territorio della Campania. Un fenomeno che produce danni enormi in termini ambientali, economici e di sicurezza idrogeologica. La proposta di legge è stata incardinata anche a seguito di un positivo confronto avuto, in questi mesi, con le comunità “Laudato Sì” promosse dalla chiesa italiana e da Slow Food sulla base dell’intenso dialogo tra Papa Francesco e Carlo Petrini.
La legge regionale ha l’obiettivo di contribuire con un sostegno economico alla nascita e al consolidamento di queste esperienze in Campania. Questo strumento si può intrecciare con le misure in atto per l’agricoltura nell’ambito del PNRR, per la programmazione del Piano di Sviluppo Rurale, per la valorizzazione del territorio e delle aziende agricole e silvio pastorali anche a scopo turistico ricettivo e può rappresentare il giusto strumento per la nascita di presidi a salvaguardia del territorio e per la valorizzazione del paesaggio e ambiente.

“In questi anni – sottolinea Mortaruolo – la Regione Campania ha approvato alcune leggi che possono favorire questo percorso come quella a sostegno delle cooperative di comunità, quella per consentire ai piccoli e medi produttori agricoli di auto trasformare i propri prodotti (di cui sono stato proponente) e quella recente sui prodotti comunali (DE.CO). Quest’ultima proposta di legge va dunque inquadrata in una strategia più ampia di una nuova politica agricola che richiede molte azioni anche a livello europeo per rispondere ad una fase geopolitica nuova, ma anche la consapevolezza che l’agricoltura rimane un elemento primario del tessuto economico e sociale di ogni Paese”.