“Stiamo valutando la possibilità di tenere per un po’ l’arena per usarla per altri eventi musicali e teatrali sul lungomare”. Parole del sindaco Gaetano Manfredi il giorno della presentazione dell’Atp250 di Napoli, l’evento dell’anno nel palinsesto sportivo partenopeo. Tirando le somme, viene da dire “speriamo che con musica e teatro andrà meglio, perchè col tennis, tanto per rimanere in tema, si è steccato e non poco”.
Al torneo Atp 250 di Napoli ne sono successe di tutti i colori questa settimana (fortunatamente non era un torneo dello slam che dura 15 giorni), tra responsabilità assunte, spettatori irrequieti, fenomeni collaterali e un pò paranormali, albergatori poco solidali.
“Vott a finì” avrà esclamato in lingua madre il presidente del TennisClub Napoli Riccardo Villari, per i nemici ‘Vinavil’ visto il suo attaccamento alla poltrona. Quella colla a lui tanto cara è mancata al fondo dell’impianto mobile della rotonda Diaz, mal posata in opera dall’azienda Mapei che, a 24 ore dal debutto ha costretto l’organizzazione a farsi mandare un campo nuovo di zecca da montare ‘al volo’ con una spedizione più veloce del corriere di Amazon.
“Storta va, dritta viene”. Manco a parlarne, passano i giorni aumentano i disagi: sarà pure “o’ paese do sole” ma dopo ‘na certa’ cala comunque l’umidità. Ed allora il grip è venuto meno per molti atleti che al calar del vespro hanno cominciato a ballare a fondo campo come il miglior Don Lurio.
E poi, campo di allenamento a 50km di distanza, giocatori allontanati dall’hotel senza nemmeno aver digerito la sconfitta, tifosi in fila per il rimborso del biglietto che chiamano la polizia e tanti altri ‘doppi falli’.
C’è qualcosa di bello da salvare? Certamente il volto angelico di Matteo Berrettini, che oggi contenderà ad un altro italiano, Lorenzo Musetti, il titolo Atp 250 di Napoli. Che il derby italiano possa riscattare, la settimana più nera per una Napoli che vuole dare un’idea diversa di sè.