Prosegue il dibattito su presente e futuro dell’ospedale di Sant’Agata dei Goti. A intervenire, con una nota stampa, è la dottoressa Mariantonella Iannotta, membro del Movimento Civico per l’Ospedale. Che scrive: “Le dichiarazioni rilasciate a margine della giornata mondiale dell’osteoporosi da parte della D.G. Morgante e dal dott. Ianniello sulla questione relativa al nostro ospedale ci lasciano sbigottiti e sconcertati. Le precisazioni della dott.ssa Morgante in merito alla gradualità di applicazione del decreto 41/2019, potremmo anche condividerle data la conclamata difficoltà a reperire risorse umane e finanziarie.
Ciò che non si riesce proprio a comprendere invece è la scelta di partire dalla coda del decreto, lungo degenza e riabilitazione (sia pur conditi da fantasmagorici robot), nel prospettare la programmazione per l’anno 2023. Per capirci è necessario riportare letteralmente il testo del decreto 41/2019 pure richiamato dalla D.G:
“configurare il presidio di Sant’Agata dei Goti quale presidio di pronto soccorso ai sensi del dm 70/15 dotato di posti letto di medicina generale, chirurgia generale, cardiologia, ortopedia e anestesia e rianimazione, INTEGRATO con posti letto di lungo degenza, riabilitazione, oncologia…”. Come se a un pranzo, dunque, partissimo da frutta e dessert (perché non c’è altro?)
La previsione appare ancor più inappropriata se confrontata con i dati pubblicati oggi dal ministero della salute, che vede la Campania maglia nera per morti di cancro e di cuore.
Per tale ragione ci sentiamo ancor più di insistere affinché venga effettuato ogni sforzo per realizzare un pronto soccorso con relativi posti letto di medicina generale, chirurgia generale, cardiologia, anestesia-rianimazione e oncologia.
Relativamente alle curiose esternazioni del dott. Ianniello, le stesse ci sembrano bizzarre, fuori contesto e del tutto irricevibili.
L’esimio professionista, nativo della valle caudina (!), accusa i cittadini di avere idee confuse, di pretendere dea di secondo livello a Sant’Agata per concludere di nozze con i fichi secchi.
Temo piuttosto che ad essere confuso sia lo stesso Dott. Ianniello, a cui evidentemente, sono state riportate in maniera non fedele le richieste dei cittadini. Non ci siamo mai sognati, infatti, di richiedere per Sant’Agata un Dea di secondo livello o mini, in quanto sappiamo bene che neanche Benevento ha i requisiti per un dea di secondo livello come da decreto ministeriale 70/2015. I cittadini di Sant’Agata dei Goti e dell’intero comprensorio sono abituati a leggere, ad informarsi e non osano chiedere nulla più di quanto previsto dalla legge nei vari decreti nazionali per assicurare un livello di assistenza omogeneo in tutto il territorio, a garanzia del diritto costituzionale della salute.
L’ospedale di Sant’Agata dei Goti ha un bacino di utenza di poco meno di 100.000 abitanti e il decreto 41/2019 gli attribuisce in sostanza la configurazione di presidio ospedaliero di base come da prescrizioni del dm 70/2015.
In ordine poi alle affermazioni circa i doppioni non praticabili, vorremmo evidenziare che nella città di Benevento, dove abita, insistono due ospedali e una clinica privata che hanno gli stessi reparti ed effettuano le stesse prestazioni, gravano in varia misura nel bilancio del servizio sanitario nazionale.
Chiediamo quindi al dott. Ianniello di essere più cauto nell’esprimere opinioni se non conosce la storia secolare del nostro ospedale e le storie delle migliaia di persone in esso salvate.
Non è proprio questo, infatti, il dovere del medico? Curare? Salvare?
Purtroppo sempre più assistiamo impotenti a show di medici impegnati in politica, nel sindacato e organismi di rappresentanza varie…e poi ci lamentiamo della carenza dei medici.
Ci dichiariamo disponibili sin da subito con la direzione generale del San Pio, con il Dr Ianniello e con qualsiasi altro rappresentante o politico che voglia affrontare seriamente la problematica, previa attenta lettura degli atti e dei documenti. Il resto è politica politicante”.