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Avellino – E’ tornata a riunirsi l’assemblea dei comuni soci dell’Alto Calore SPA, dopo il rinvio di due settimane fa. I confronti aperti tra le fasce tricolori e l’amministratore unico Michelangelo Ciarcia hanno rasserenato il clima. Ritirato il punto numero uno all’ordine del giorno che riguardava le modifiche allo statuto d’ingresso di società partecipate. La Provincia potrà avere un ruolo, ma a patto che non superi il 20% delle quote.

Il rischio dei crediti vantati dagli enti possano essere falciati dalle decisioni che arriveranno nelle prossime settimane dal tribunale. Da qui la scelta di adottare strumenti finanziari a scadenza. Bond o obbligazioni che allungano la riscossione a cinque anni. Il parere positivo è arrivato dal 43,5% dei soci, astenuti i comuni del beneventano interessati dalla scissione per un totale del 5%. Il via libera, dunque, sarà propedeutico all’Ente Idrico di Avellino per chiedere l’affidamento del servizio entro e non oltre il prossimo 8 novembre per evitare il commissariamento. Il prossimo 11 novembre sarà presentato il piano di concordato al tribunale, mentre per la fine del 2022 si attendono le decisioni da parte dei giudici. Con l’affidamento in house, l’Alto Calore potrà partecipare ai bandi del PNRR.