San Giorgio del Sannio – L’amministrazione Ciampi supera le forche caudine della Corte dei Conti. La sezione regionale di controllo per la Campania, riunitasi in Camera di Consiglio nella giornata di martedì, ha “preso atto” della manovra evita-dissesto varata dal nuovo governo sangiorgese.
A far temere il default del principale comune del Mediocalore, si ricorderà, era la stessa Corte dei Conti che l’11 maggio scorso bocciava la gestione finanziaria dell’Ente per gli anni dal 2016 al 2019. In ventisette pagine, la magistratura contabile metteva nero su bianco tutta una serie di anomalie, inesattezze e irregolarità finanziarie e contabili, accertando un disavanzo di circa 5milioni di euro. In particolare, si rilevavano: “la tardiva approvazione dei rendiconti dal 2016 al 2019 (con esclusione del rendiconto 2018), inesattezze nelle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui, una bassissima capacità di riscossione delle entrate proprie, un elevato indice di tempestività dei pagamenti ITP, il ricorso costante e reiterato ad anticipazioni di tesoreria, una non corretta contabilizzazione dell’anticipazione di liquidità DL35/2015, la sottostima del FCDE in sede di riaccertamento straordinario e di rendiconto dal 2015 al 2019)”.
Alla squadra di governo guidata da Angelo Ciampi, entrata in scena soltanto nell’ottobre del 2021, il compito di correre ai ripari. Sessanta i giorni di tempo che venivano concessi al nuovo sindaco, e ai suoi collaboratori, per trovare una exit strategy. La risposta arrivava già il 21 giugno con l’approvazione in Consiglio del Bilancio di previsione 2022/24. Nello stesso, si legge dalla decisione della Corte dei Conti, “il Comune ha adottato misure correttive in conformità con quanto disposto con la predetta Deliberazione n.25/2022″.
Pericolo scampato? Sì. Per ora. La delibera della Sezione Regionale di Controllo va letta come un’apertura di credito, un attestato di fiducia, nei confronti dei nuovi inquilini di palazzo del Municipio. Ma la partita è tutt’altro che chiusa. “Considerato che l’effettività e l’efficacia delle misure richiamate, per la loro natura, devono essere riscontrate anche negli esercizi successivi” la Corte “rinvia la disamina degli effetti in sede di controlli sui questionari inviati dall’Organo di revisione, con riserva di valutazione delle predette misure, anche alla luce della sopravvenuta normativa contabile”.