L’ascensore in condominio è un servizio indispensabile per favorire la movimentazione ai piani alle persone con disabilità o difficoltà motorie e offrire un servizio a chi deve trasportare dei pesi.
Succede tuttavia che l’impianto di sollevamento si guasti, con conseguenze negative per i condòmini e rischi anche per chi ha bisogno di assistenza sanitaria. Tra le pagine di cronaca compaiono spesso i racconti dei disagi causati dall’ascensore rotto, come la necessità di trasportare una persona con disabilità in braccio per le scale.
Le cause che generano il blocco o la rottura dell’ascensore sono molteplici e spesso si risolvono solo con l’intervento della ditta autorizzata.
Scopriamo quali sono i guasti più comuni e come funziona il pagamento delle eventuali spese.
I guasti più frequenti
I guasti dell’ascensore sono causati da problemi relativi alla centralina di comando, al blocco delle porte, ad anomalie dei sistemi di manovra e di malfunzionamenti della pulsantiera. I danni possono derivare da una manutenzione poco frequente o effettuata in maniera superficiale o dall’usura stessa dell’impianto. La legge, oltre al collaudo iniziale dell’impianto, impone visite periodiche, almeno una ogni sei mesi, per il controllo dell’impianto da calendarizzare mediante contratto con ditta autorizzata. Succede però che, soprattutto negli impianti obsoleti, non basta la manutenzione ordinaria. Andrebbero infatti effettuati dei veri e propri lavori di ammodernamento.
Ci sono ovviamente casi in cui i danni sono causati da fattori esterni che non si possono prevedere. Pensiamo ad esempio a un blackout, a un’infiltrazione d’acqua o a un danno causato da un urto accidentale.
Per risolvere questi problemi è necessario contattare la ditta autorizzata, azione che spetta solitamente all’amministratore di condominio su segnalazione del condomino, e richiedere un intervento nell’ascensore con la sostituzione della componente danneggiata o con la riparazione.
Il costo di questi interventi, secondo quanto stabilito dall’articolo 1124 del codice civile, viene ripartito tra i proprietari degli immobili in base ai millesimi di proprietà, ossia la quota di valore, e in base all’utilizzo dell’impianto. Chi ha l’appartamento al piano terra infatti pagherà una quota minore visto che non utilizza il servizio.
Cause più comuni per il blocco dell’ascensore
L’ascensore, oltre a guastarsi, può anche bloccarsi e questa è una preoccupazione per molti, che proprio per tale rischio non prendono l’ascensore. Per superare la paura, il consiglio è di informarsi su cosa fare se si rimane bloccati in ascensore e imparare i meccanismi da utilizzare per chiamare immediatamente i soccorsi.
Quando si verifca un blocco, le cause possono essere di tipo elettronico o meccanico o derivate da un uso scorretto dell’impianto.
I danni alle componenti dell’impianto sono dovuti all’usura, quindi è un segno evidente che l’ascensore deve essere sostituito. Ed è importante in questi casi agire con tempestività per risolvere il problema il prima possibile.
Per il blocco causato da un cattivo utilizzo è importante stabilire delle regole condominiali per l’uso dell’impianto: se ad esempio l’ascensore non è collaudato per carichi pesanti, non bisogna appesantirlo oltre la portata. Stesso discorso vale per il numero di persone in cabina. Sarebbe inoltre necessario limitarne l’utilizzo anche per numero di corse, soprattutto in discesa: chi può è preferibile che proceda a piedi, così da non stressare l’impianto e mantenerlo più efficiente a lungo. Sono piccoli gesti che aiutano a vivere meglio e risultano fondamentali per chi ha la necessità di utilizzare questa tipologia di trasporto per spostarsi da un piano all’altro.