Le ferite causate dalla separazione estiva con la Salernitana non si sono ancora rimarginate. Walter Sabatini, dopo il miracolo dello scorso anno in granata, assiste da spettatore alla stagione che sta entrando nel vivo. Il direttore sportivo in un’intervista all’edizione odierna del Corriere dello Sport ha ammesso di provare un po’ di insoddisfazione: “Mi girano un po’ e sono incazzato sul serio perché stare fuori non mi sembra giusto. Non sono capace a fare spettatore. Mi definisco un folle e un visionario, sono aggettivi che si adattano alla mia natura. E quello di Salerno è stato un gran bel viaggio, avverto ancora l’affetto della gente e l’amore è corrisposto. Il resto l’ho accantonato e non ne parlo, compresa l’amarezza per l’epilogo”.
Uno spettatore, di questi tempi, non può che emozionarsi guardando il Napoli: “Gli azzurri mi emozionano. Il Napoli è una squadra europea da considerare tra le più forti. Il cocktail tra ciò che ha fatto quell’allenatore stellare che si chiama Spalletti e quello che ha saputo fare una società coraggiosa come poche”.
Gli elogi a Luciano Spalletti si sprecano: “E’ il mio fratello minore e gli posso dire di tutto. Mentre mi gusto il Napoli io me ne sto in religioso silenzio. I giocatori si esprimono come se fossero in ipnosi indotta dal proprio allenatore. Luciano ne decuplica il rendimento. Mario Rui è divenuto un riferimento in tutto. Questo spettacolo che ci viene regalato lo ha generato quel pazzo furioso che sta in panchina. Spalletti poi è un sottovalutato. E’ nato bravo, anzi bravissimo, ma le sue conoscenze didattiche sono impressionanti. Il Napoli ha la precisione del primo orologio inventato in Svizzera. Lui cambiò la Roma e portò l’Inter dove volevano, in Champions”.
Un grande rimpianto: non aver scoperto Kvaratskhelia: “Non ho mai conosciuto l’invidia, tranne ora che ho scoperto questo ragazzo. Giuntoli è stato un fenomeno, quella che ha fatto è un’opera d’arte. La gestione del mercato è stata una gestione per tutti, vanno fatti i complimenti anche a De Laurentiis che è stato straordinario. Si sono liberati con poca eleganza di un gruppo che aveva dato tutto, hanno tagliato i costi facendo lievitare il tasso tecnico”.
Sul paragone tra il georgiano e Leao: “Il milanista ti fa a pezzi, porca miseria. Ma Kvara è cattivo, determinante, di impatto. Io voto per Kvara. Mi dica Cristiano come ha fatto a pescarlo? Come?”.