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Due lampi da fuoriclasse, uno per tempo, e il piano partita è compromesso. La Salernitana perde 2-0 a San Siro contro l’Inter ma esce dalla Scala del calcio a testa alta. Una prova di compattezza e organizzazione, quella dei granata, a cui è mancata una produzione offensiva tale da contrastare la fisicità dei quotatissimi difensori avversari. Lecito che ci sia anche del rammarico, dal momento che l’approccio alla gara nei due tempi era stato ineccepibile. Giuste distanze tra i reparti, chiusure puntuali, marcature strette. Ma quando di fronte ci sono campioni del calibro di Lautaro Martinez e Barella c’è poco da fare. Due perle, quelle prodotte dagli assi di Simone Inzaghi, alle quali non si può fare altro che applaudire.

Le scelte – Nicola nel suo classico 3-5-2 conferma Pirola in difesa e piazza Vilhena in cabina di regia. In attacco spazio alla coppia composta da Piatek e Dia, autori dei gol che avevano steso il Verona nell’ultimo turno. Modulo speculare per Simone Inzaghi, che conferma dieci undicesimi rispetto al prezioso pareggio di Barcellona. La novità è rappresentata da Acerbi al posto di Bastoni. A centrocampo chiavi affidate ancora una volta a Calhanoglu, reduce dalla grande prestazione del Camp Nou. Il turco si confermerà anche in questo lunch match figurando tra i migliori in campo. 

Andamento – Vero che è l’Inter a portare a casa i tre punti, ma quella del Meazza per la Salernitana ha l’aria di essere una prestazione da cui ripartire in vista delle sfide da vincere. Non saranno probabilmente da decimo posto come paventato dal presidente Danilo iervolino, ma i granata costringono l’Inter a una gara ricca di fasi interlocutorie, a un possesso palla sterile e alla continua ricerca di spazi che nell’azione corale si aprono solo grazie alla giocata di Calhanoglu per Barella al 14’ della ripresa. Una verticalizzazione, quella del turco, che il sardo sfrutta alla perfezione bevendosi Pirola e battendo Sepe con il sinistro. Nel primo tempo era stato Lautaro Martinez, quasi allo stesso minuto (13’) a regolare la difesa ospite con un destro da fuori beffardo su cui Sepe non è certo esente da responsabilità (la palla gli rimbalza davanti). Ma si trattava di una giocata estemporanea, il minimo indispensabile, quanto basta per dare seguito alle gioie di Barcellona.

Davide contro Golia – Davide Nicola si sbraccia in panchina, vuole dimostrare quanto meno che la goleada del Mapei Stadium resta qualcosa da etichettare unicamente come un brutto passaggio a vuoto. Sarà per questo che tiene basso il baricentro e si affida alla corsia destra per provare a pungolare un infaticabile Dimarco. E non è un caso che le migliori chance arrivano dai piedi dell’ex di turno, che tenta l’imbucata per Dia e Bonazzoli nella ripresa facendo aumentare i battiti in un settore ospiti gremito di tifosi salernitani (circa seimila). L’Inter non sfonda, gestisce ma qualcosa la rischia. La squadra di Inzaghi fa valere il divario fisico e tecnico ma porta a casa la partita quando capisce che deve giocare sugli errori degli avversari, sulle uscite sbagliate. Ne approfitta e ringrazia.

La nota lieta – Nel 3-5-2 iniziale il tecnico piemontese si era affidato a Vilhena nel ruolo di regista ma può finalmente sorridere per il recupero di uno dei suoi uomini più importanti, Emil Bohinen. Il norvegese torna in campo dopo oltre due mesi giocando circa un quarto d’ora nel finale di gara. Mancava dal match di coppa Italia perso contro il Parma lo scorso 7 agosto. Ossigeno puro per un reparto in apnea che contro l’Empoli, sabato prossimo, sarà dotato di almeno un’arma in più. Quella sì, sarà una partita di tutt’altra importanza, di quelle da vincere per raggiungere al più presto l’obiettivo prefissato.

Inter – Salernitana 2-0

Inter (3-5-2): 24 Onana; 37 Skriniar, 6 De Vrij, 15 Acerbi; 2 Dumfries (44’st 12 Bellanova), 23 Barella, 20 Calhanoglu (44’st 36 Darmian), 22 Mkitharyan (26’st 14 Asllani), 32 Dimarco (18’st 8 Gosens); 9 Dzeko (26’st 11 Correa), 10 Lautaro Martinez. A disp. 1 Handanovic, 21 Cordaz, 33 D’Ambrosio, 46 Zanotti, 95 Bastoni, 36 Darmian, 45 Carboni, 50 Stankovic, 12 Bellanova. All.: Simone Inzaghi.

Salernitana (3-5-2): 33 Sepe; 23 Gyomber, 5 Daniliuc, 98 Pirola (36’st 2 Bronn); 87 Candreva, 18 Coulibaly, 10 Vilhena (30’st 8 Bohinen), 20 Kastanos (15’st 14 Valencia), 30 Mazzocchi (36’st 6 Sambia); 29 Dia, 99 Piatek (15’st 9 Bonazzoli). A disp. 71 De Matteis, 1 Fiorillo, 35 Motoc, 3 Bradaric, 39 Iervolino, 28 Capezzi, 11 Botheim. All.: Davide Nicola.

Reti: 14’pt Lautaro Martinez (I), 13’st Barella (I)