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Mondo dell’energia a rischio, caro bollette, crisi economica e chi più ne ha più ne metta. E’ questo il tema del momento, quello che fa aumentare la preoccupazione degli italiani che sono in attesa delle stangate invernali, il periodo nel quale, solitamente, il consumo energetico è sempre più alto. Un problema, però, che non attanaglia solo i nuclei familiari. E’ una questione globale. Ed è proporzionale: più è grande una struttura, maggiore è il consumo.

Ecco perché c’è grande apprensione per capire come si potrà risolvere la problematica quando si parla della sanità, settore nel quale si inizia a discutere di bollette milionarie con  somme da corrispondere ai fornitori triplicate rispetto al passato.

E quando si parla di sanità in Campania si va a toccare un tasto dolente. E lo diventa ancora di più se si pensa che il risparmio, per logica, dovrebbe passare dall’abbassamento dei riscaldamenti allo spegnimento dei macchinari. Strumenti essenziali che riguardano ospedali, case di cura e qualsiasi struttura abbia a che fare con la salute del cittadino.

Insomma, in Campania, si prospettano delle oggettive difficoltà a garantire la cura alla persona in condizioni di assoluta normalità, figurarsi adesso che si rischia di chiudere l’interruttore per risparmiare soldi e garantire la continuità alle strutture.

Di male in peggio per una Regione, quella del governatore De Luca, che è diretta responsabile per quanto riguarda gli ospedali pubblici. Il politico salernitano può pure pensare di spegnere le insegne o chiudere prima gli uffici, può vantarsi di essere uscito dal commissariamento ma che, allo stesso tempo, continua ad arrancare in molte aree del grande ‘mondo della sanità’. Proprio quelle nelle quali il semplice cittadino deve pretendere il diritto alla salute e quindi alle cure, senza preoccuparsi se la bolletta dell’ospedale è triplicata. A questo e alle soluzioni per l’abbattimento dei costi dovrà pensarci proprio la Regione Campania e chi la gestisce.