Napoli – Partita indimenticabile quella del Napoli contro l’Ajax allo stadio Maradona. Quasi per tutti i tifosi azzurri. Purtroppo ad essere rimasti delusi non sono stato soltanto gli olandesi ma anche un gruppo supporter del Napoli in carrozzina. Con il regolare biglietto per il settore disabili nella Curva A sono finiti in una posizione dalla quale non sono riusciti altro che vedere le terga dei tifosi “normodotati”. “Eravamo allo Stadio – dice Ciro, uno dei ragazzi disabili – con un regolare biglietto numerato, ma purtroppo non abbiamo potuto assistere alla partita. Arrivati lì ci siamo resi conto che il nostro posto era dietro, ma non in ultima fila, era proprio dietro tutti gli altri tifosi, eravamo addirittura dopo l’ultima fila, separati dagli altri da un plexiglass. L’unica cosa che siamo riusciti a vedere sono state le spalle degli altri tifosi che, in piedi sui sediolini, tifavano”. I disabili, una ventina, hanno chiesto aiuto invano agli steward: “Nessuno ci ha ascoltato, anzi – ha detto ancora Ciro – la mortificazione e l’umiliazione più grande è stata quando un tifoso che era in piedi davanti davanti a me, mi ha mandato a quel paese dicendomi che se avessi voluto vedere la partita in modo comodo mi sarei dovuto fare l’abbonamento alla tv”. A chiedere giustizia per i tifosi in carrozzina è l’associazione “La Battaglia di Andrea”, che da anni si batte per i diversamente abili. “Se quanto raccontato da Ciro corrisponde a verità, sarebbe gravissimo”, commenta la presidente dell’associazione Asia Maraucci la quale chiede, per i tifosi che vivono quella condizione, “un posto dove è possibile guardare la partita. Siamo certi che la Società Sportiva Calcio Napoli chiarirà sicuramente il disguido”.
Sull’episodio è intervenuto il presidente della commissione Politiche sociali del Comune di Napoli Massimo Cilenti che, in con nota, ha commentato: “E’ l’ennesimo caso di totale disinteresse per il benessere di tutti i cittadini e di effettiva discriminazione da parte della SSC Napoli che richiede un duro intervento del Comune di Napoli, concessionario dello Stadio. La partita Napoli-Aiax – si legge – ha fatto riemergere con forza un problema più volte segnalato alla SSC Napoli: quello dell’accessibilità delle persone con minori capacità motorie. Al di là del numero ridotto di posti già segnalato durante lo scorso campionato (solo 40 posti a fronte del 275 che dovrebbero essere a loro riservati in base al decreto 236/1986), persino i titolari dei posti ridottissimi assegnati (titolari che, tra l’altro, pagano regolarmente il biglietto) non hanno la possibilità di assistere alla partita. L’accessibilità, é bene ribadirlo, non consiste nel solo ingresso fisico alla struttura ma anche nella possibilità di un pieno godimento dell’evento cui si assiste. Questo tipo di accessibilità, piú complessa perché demandata alla organizzazione complessiva dello spazio, al Maradona è stata totalmente negata dal momento che nessun addetto dello staff ha provveduto a consentire l’effettiva visione della partita alle persone in sedia a rotelle preoccupandosi di segnalare, alla tifoseria in piedi, la necessità di liberare lo spazio antistante il vetro che permette lo sguardo sul campo”. “E’ l’ennesimo caso di totale disinteresse per il benessere di tutti i cittadini e di effettiva discriminazione da parte della SSC Napoli che richiede un duro intervento del Comune di Napoli, concessionario dello Stadio. Intervento più che mai necessario se si considera l’attenzione che sin dall’inizio delle nuova consiliatura, l’amministrazione sta avendo per ogni forma di discriminazione e di esclusione sociale”, conclude il presidente della commissione Politiche sociali.
“Mi aspetto che si faccia luce al più presto su questa deplorevole vicenda e che siano individuate le eventuali responsabilità”, dice invece il consigliere comunale di Napoli Giorgio Longobardi. “Auspico infine che tali gravissimi episodi non abbiano più a ripetersi e non siano più lesi i legittimi diritti delle persone, in particolare quelli dei più deboli, come in questo caso”. Il consigliere ha indirizzato una nota ufficiale al Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e all’assessore al Welfare Luca Trapanese per conoscere “a chi debbano essere ascritte le evidenti e tangibili responsabilità dell’esecrabile vicenda e di adottare tutti i provvedimenti che il caso richiede”.