Benevento – Il Consorzio Asi e la Casa Circondariale di Benevento hanno firmato questa mattina un protocollo d’intesa riguardante la formazione e il reinserimento dei detenuti nel tessuto lavorativo. L’appuntamento ha avuto luogo presso la sede consortile di Ponte Valentino, dove il presidente Luigi Barone ha incontrato il direttore del carcere di Benevento, Gianfranco Marcello, il Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello e l’Amministratore delegato della società Multiservice, Giuseppe Rillo.
Gli scopi prestabiliti dal protocollo saranno connessi alla formazione professionale e ai tirocini formativi e rinnoveranno il patto sociale del Consorzio volto all’assolvimento delle cosiddette corporate social responsability.
L’Asi nell’occasione si è dunque impegnata nel reintegro di diversi detenuti che saranno chiamati a dare un contributo in termini di manutenzione elettrica, operazioni nell’area del depuratore, cura degli spazi verdi e di altre zone dell’agglomerato industriale. “Si tratta di una partnership rinnovata e arricchita – ha precisato Barone -. Anche fino a qualche mese fa ci eravamo occupati del reinserimento lavorativo di detenuti, sia italiani che extracomunitari, ottenendo ottimi risultati. Contiamo di ospitarne una decina. Credo molto in questa idea e nella professionalizzazione dei detenuti, che una volta usciti dal carcere possono rendersi utili per l’intera comunità”.
Il numero uno dell’Asi ha poi rimarcato un riferimento legislativo specifico: “In base alla legge Smuraglia, da qualche anno, le cooperative sociali e le imprese che desiderano organizzare attività lavorative dentro e fuori le mura delle carceri possono usufruire delle agevolazioni fiscali e contributive. Esse sono concesse a chi assume personale sottoposto a misura penale. I numeri ancora non premiano un’opportunità che sarebbe proficua anche per le aree interne”.
Parole che trovano una sponda felice nelle dichiarazioni di Samuele Ciambriello. Il Garante campano ha snocciolato numeri eloquenti sulla situazione delle carceri della nostra regione: “In Campania c’è il 78% di recidiva, con questi dati possiamo parlare tranquillamente di un’azienda fallita. L’obiettivo è invertire la tendenza dando modo ai detenuti di avere una qualifica riconosciuta, così una volta scontata la pena potranno lavorare con delle competenze acquisite. Senza cultura, formazione e lavoro non si va da nessuna parte. Sono felice di essere qui oggi, questo è un piccolo passo che dice tanto. Ringrazio sia il carcere di Benevento che il Consorzio Asi per quella che considero importante”.
Ciambriello ha posto poi l’accento su un importante contributo ottenuto per il prossimo triennio: “La cassa delle ammende ci ha concesso un finanziamento di due milioni all’anno per il prossimo triennio da utilizzare nella nostra regione. Questo ci permette di stipulare accordi e varare progetti concernenti le borse lavoro, di mettere su o individuare nuovi spazi e luoghi residenziali per chi esce dal carcere e non ha un luogo in cui vivere, per creare posti di lavoro utili pagati come un tirocinio. E infine, cosa non meno importante, di dotare le carceri di più persone specializzate, centri d’ascolto e aree di inclusione sociale”.
Proprio l’aspetto relativo alla salute mentale è stato approfondito dal direttore della Casa Circondariale di Benevento, Gianfranco Marcello. “A dispetto di un numero cospicuo di donne impegnate in numerose attività, nel carcere di Capodimonte tre quarti dei detenuti uomini è in ‘alta sicurezza’ o reduce da rivolte operate in altri luoghi di detenzione. Ne consegue che il numero di persone a cui possiamo concedere l’opportunità di svolgere lavori socialmente utili è molto basso – ha esordito –. Sono casi che implicano problemi di natura psicologica e per questo sarebbe importante dotare la struttura di figure professionali che seguano sette giorni su sette i detenuti. Cito l’esempio dello psichiatra, che al momento è presente solo un giorno su sette. Troppo poco. Abbiamo ricevuto rassicurazioni dall’Asl sull’arrivo di nuove professionalità ma bisognerà attendere gli appositi bandi concorsuali”.