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Castel San Giorgio (Sa) – Il sindaco di Castel San Giorgio Paola Lanzara interviene nuovamente nella vicenda dell’assurdo blocco delle terapie che ha lasciato senza cure 250 disabili dell’Agro Nocerino Sarnese. In una nota il primo cittadino di Castel San Giorgio chiede ancora una volta lo sblocco delle terapie. Di seguito la lettera del sindaco Paola Lanzara.

“Il silenzio da parte della Asl sulla vicenda a mio avviso drammatica sollevata da Villa dei Fiori di Nocera Inferiore a causa delle terapie sospese a 250 assistiti, per lo più bambini ed anziani, fa veramente male. Da sindaco e da madre non posso più tacere, anche perchè continuiamo a raccogliere, impotenti, il grido di dolore delle famiglie. Stamattina al  Comune di Castel San Giorgio ho incontrato Michelina, una mia concittadina, il suo bambino che compirà 5 anni il mese prossimo, è tra quelli ai quali l’Asl ha interrotto le terapie.
A Michelina ho promesso tutto il mio impegno su questa vicenda, il diritto alla salute ed alle cure è sancito dalla Costituzione e nessuno può violarlo.
Per Michelina e per tutte le madri come lei che vedono i loro figli regredire e stare male dopo che avevano fatto progressi grazie alle terapie, dobbiamo mobilitarci tutti e, se necessario, anche alzare la voce, visto che fino ad oggi questo grido di dolore continua a rimanere inascoltato. Come sindaco esprimo ancora una volta solidarietà e vicinanza, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, a tutte le famiglie dei pazienti a cui vengono negate le cure.
Non ci interessano i freddi  numeri, qui si parla  di esseri umani già di per sé fragili  che non possono essere trattati alla stregua di cifre da incastrare in un fantomatico tabulato.
È comodo girarsi dall’altra parte e nascondersi dietro la burocrazia, alla Asl chiediamo un atto di coraggio ma anche di umanità e di giustizia sociale.
Non ci accontenteremo di un “non si può fare”, né tantomeno di un “la legge non lo prevede”, siamo pronti a scendere in piazza per affiancare queste famiglie ed i loro cari bisognosi di cure e di assistenza. L’ho promesso a Michelina guardandola negli occhi. Lo devo, anzi, lo dobbiamo a lei ed a tutte le mamme come lei, impotenti e quasi rassegnate.
Noi ci siamo e non ci arrendiamo.
Non si scherza con la salute né tanto meno con la vita delle persone”.