NAPOLI – Il lavoro di Mia Filippone, la vicesindaca nonché assessore alla scuola prematuramente deceduta la scorsa estate, sta andando avanti.
Una delle sue priorità era quella di mettere in campo una nuova strategia per combattere l’evasione scolastica. E oggi, in tal senso, un passo avanti è stato compiuto. Lo annuncia colei la quale le è succeduta alla guida dell’assessorato alla scuola, Maura Striano.
“È attiva la nuova piattaforma del Comune di Napoli per tracciare i casi di dispersione scolastica. Da oggi ogni istituto potrà richiedere le credenziali per gli operatori coinvolti nel procedimento di segnalazione del fenomeno della dispersione ed accedere alla piattaforma. Questo strumento sarà di grande aiuto per definire le azioni dell’Osservatorio volte ad effettuare una mappatura delle situazioni di rischio sulle quali intervenire in sinergia con tutti gli attori istituzionali coinvolti”.
Il risultato arriva all’indomani di una commissione Politiche sociali che si è svolta proprio sul tema dei minori a rischio criminalità. Alla discussione, tra gli altri, sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese, l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu e la professoressa Clelia Iasevoli, docente di diritto processuale penale e legislazione penale minorile dell’Università Federico II.
Proprio quest’ultima ha evidenziato la connotazione emergenziale del fenomeno, la necessità di azioni istituzionali congiunte e di strategie politiche efficaci.
“Siamo chiamati a uno sforzo collettivo – ha ricordato, invece, il presidente della commissione Massimo Cilenti – Dobbiamo agire su più livelli istituzionali: dalla dispersione scolastica agli interventi sull’edilizia residenziale pubblica troppo spesso fonte di ghettizzazioni, fino alla creazione di modelli virtuosi nei territori più a rischio”.
Puntare sulla formazione professionale in campo artigianale e sull’incremento dei centri di aggregazione come la rete delle biblioteche comunali, invece, è la priorità avanzata da De Iesu per combattere le disuguaglianze sociali, il degrado ambientale di alcuni territori e l’inadeguatezza formativa delle famiglie alla base della criminalità minorile.
Trapanese, infine, ha ricordato l’importante opera di presidio svolta dalle forze Educative territoriali, dai Poli per le famiglie e dai Centri diurni: un circuito nel quale operano solo 239 assistenti sociali e che va necessariamente sostenuto.