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La Regione muove i suoi passi e stimola a fare altrettanto i comuni interessati dalle acque dell’invaso di Campolattaro o chiunque a vario titolo possa dare il suo contributo al grande progetto della idropotabilità delle acque della diga sannita.

Palazzo Santa Lucia ha presentato al ‘Ministero della transizione ecologica’ l’istanza d’avvio per la valutazione di impatto ambientale del progetto: “Utilizzo idropotabile delle acque dell’invaso di Campolattaro e potenziamento dell’alimentazione potabile per l’area Beneventana”. Progetto ricompreso tra quelli finanziati in tutto o in parte nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR). 

La Regione ha specificato che nel progetto saranno posate condotte a servizio dell’ACAM (Acquedotto Campano) per uno sviluppo di circa 31,5 km, per il potenziamento dell’adduttore per la città di Benevento per circa 32,5 km e per gli adduttori di interconnessione con acquedotti locali per ulteriori 55 km

Il progetto è localizzato in venti comuni delle Province di Caserta e Benevento: Campolattaro (BN); Casalduni (BN); Castelpagano (BN); Castelvenere (BN); Colle Sannita (BN); Faicchio (BN); Fragneto L’Abate (BN); Fragneto Monforte (BN); Gioia Sannitica (CE); Guardia Sanframondi (BN); Pesco Sannita (BN); Ponte (BN); Pontelandolfo (BN); Puglianello (BN); Reino (BN); Ruviano (CE); San Lorenzo Maggiore (BN); San Lupo (BN); San Marco Dei Cavoti (BN); San Salvatore Telesino (BN); Morcone (BN).

Il complesso delle opere riguarda:  Il completamento della Diga di Campolattaro tramite la realizzazione dell’opera di derivazione. Tale opera, già progettata agli inizi degli anni ’90, è stata poi demandata alla Regione Campania nel ’97 e prevede una galleria, di lunghezza pari a circa 7,5 km, che alloggia al suo interno una condotta comune ai due usi della risorsa, irriguo e potabile, dei quali il primo rappresenta oltre il 60% della portata massima derivata. La galleria termina con una condotta forzata in un impianto idroelettrico, ubicato nel Comune di Ponte (BN), per la valorizzazione energetica del carico idraulico disponibile.  Un impianto di potabilizzazione con potenzialità massima di 3000 litri al secondo e serbatoio di accumulo dell’acqua potabile da 30.000 metri cubi, entrambi ubicati nel Comune di Ponte immediatamente a valle dell’impianto idroelettrico di cui al punto precedente. 

Opere di potenziamento ed integrazione dei sistemi acquedottistici della Provincia di Benevento a servizio di un bacino di utenza di circa 200.000 abitanti: potenziamento (rifacimento) dell’adduttore per la città di Benevento, per uno sviluppo di circa 32,5 km, attraverso una condotta; adduttori di interconnessione con gli altri acquedotti locali, con nuove condotte, completi dei relativi impianti accessori, per uno sviluppo complessivo di circa 55 km.

A queste si aggiungono le opere irrigue di completamento del progetto generale riassumibili in: adduttore irriguo primario, a servizio del comprensorio agricolo della Valle Telesina (BN), per uno sviluppo di circa 21,5 km; Impianto idroelettrico per la valorizzazione energetica del carico idraulico disponibile nella sezione terminale del nuovo adduttore irriguo primario, in grado di produrre circa 20 GWh/anno.

Il procedimento di ‘Valutazione di Impatto Ambientale’ comprende la valutazione di incidenza in quanto il progetto interferisce con l’area ZPS dell’Invaso del Fiume Tammaro e con le due aree ZSC denominate: Alta Valle del Fiume Tammaro, Fiumi Volturno e Calore.

Chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale ed altresì presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al ‘Ministero della transizione ecologica’.