“Ciao amico fraterno, amico di tante battaglie. Oggi finisce un’epoca storica e fantastica per noi preparatori atletici nel calcio”. Il sannita Armando Fucci saluta così Giampiero Ventrone, scomparso nelle scorse ore a Napoli a causa di un malore improvviso all’età di 62 anni.
Fucci ha condiviso con Ventrone gran parte della sua carriera ed era legato a lui da un profondo rapporto di amicizia, stima e rispetto. Era stato proprio Ventrone a volerlo nel suo staff alla Juventus nel 2001. L’esperienza bianconera per Fucci durò fino al 2003 a causa del trasferimento al Genoa.
Negli anni il professionista partenopeo è stato un punto di riferimento indiscutibile per il preparatore atletico di Airola. Ha lavorato con lui anche in Cina, nel ruolo di consulente scientifico prima allo Jiangsu Suning con Fabio Capello, e poi al Guanghzou e in Nazionale con Fabio Cannavaro.
Fucci,- che al momento è il coordinatore dell’area fisica del settore giovanile della Salernitana e il preparatore atletico della formazione Primavera – non nasconde il dolore causato dalla perdita di un fratello. Lo scorso giugno Giampiero Ventrone, già preparatore atletico del Tottenham di Antonio Conte, fece da relatore a un convegno organizzato dall’amico presso il Mulino Pacifico.
La carriera di Ventrone ebbe inizio nel 1993 al Napoli, sotto la guida di Marcello Lippi. Gli ottimi risultati ottenuti dalla squadra portarono il futuro commissario tecnico dell’Italia campione del mondo al trasferimento alla Juventus. In quel frangente il tecnico viareggino volle al suo fianco a tutti i costi il ‘prof’. Seguirono 10 anni di grandi trionfi per la Vecchia Signora. Vari scudetti, una Champions e altre tre finali europee perse contro Borussia Dortmund, Real Madrid e Milan.
Quando Antonio Conte iniziò ad allenare, forte della conoscenza dei metodi di Ventrone, lo chiamò per inserirlo nel suo staff a Siena e a Bari. Il connubio si è rinnovato con la chiamata al Tottenham, successiva alle esperienze cinesi del professionista napoletano. Anche il club del nord di Londra, così come decine e decine di addetti ai lavori, questa mattina si è definito “devastato” dall’inattesa e terribile notizia.