Buccino – È stato ascoltato nelle scorse ore, dal giudice della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Salerno, Giovanni Rossi, in qualità di teste del Pubblico Ministero, l’ex consigliere comunale e presidente dell’associazione Paese Mio, Gregorio Fiscina, che ha risposto alle domande dei giudici nell’ambito del processo per la discarica di rifiuti abusiva sequestrata dai carabinieri forestali nell’area cimiteriale nel 2019.
A finire a giudizio due anni fa, con l’accusa di abbandono di rifiuti non speciali nell’area cimiteriale, l’allora responsabile dell’area tecnica e dei servizi cimiteriali del Comune di Buccino, oggi in pensione, M.L. . L’episodio risale al 2019 quando l’ex consigliere comunale e presidente dell’associazione Paese Mio, Gregorio Fiscina, presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Salerno, denunciando la presenza di 73.5 metri cubi di rifiuti di vario tipo abbandonati in una vera e propria discarica abusiva sita all’interno dell’area cimiteriale comunale.
Di lì, l’immediato intervento dei Carabinieri forestali di Buccino agli ordini del maresciallo Antonio Zinna fece scattare l’immediato sequestro dell’area e le indagini che portarono, a seguito dei controlli degli inquirenti, alla denuncia e al successivo rinvio a giudizio, dell’allora responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Buccino.
Il dirigente dell’Utc , su disposizione del Sostituto Procuratore , il Pm Marinella Guglielmotti, finì così davanti al giudice della Seconda sezione penale del tribunale di Salerno dove, difeso dall’avvocato Raffaele Falce, risponde dell’accusa di deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi di origine edilizia, pezzi di lettere in metallo, calcestruzzo, calcinacci, mattoni, materiale ferroso, ornamenti di bronzo e plastica, non rispettando, secondo il Pm, i limiti quantitativi e temporali previsti dalle norme per il corretto recupero e smaltimento.
Intanto, è attesa per la prossima udienza del processo che vedrà la presenza del custode del cimitero che verrà ascoltato e interrogato dai giudici in qualità di teste.