Tempo di lettura: 3 minuti

“Quando la partecipazione è solo uno slogan elettorale”: è questo l’incipit della nota inviata da Enzapaola Catalano. Massimo La Cerra e Luca Quarata, esponenti dell’opposizione ad Apollosa a margine del consiglio comunale tenutosi ieri.

Si è tenuto ieri pomeriggio il consiglio comunale ad Apollosa svelando il vero volto dell’amministrazione Parente. Tra i punti all’ordine del giorno anche la proposta di abrogare le norme del Regolamento edilizio vigente che prevedevano la Commissione Edilizia, e quindi sopprimere un organismo che attraverso il supporto di tecnici professionisti, senza oneri economici, coadiuvava nell’istruttoria il RUP. La maggioranza ha altresì proposto la modifica del Regolamento per l’erogazione di contributi sociali, eliminando la Commissione consiliare affari sociali, composta da consiglieri di maggioranza e minoranza, e demandando qualsiasi istruttoria agli uffici, lasciando però in capo alla sola giunta la facoltà di individuare criteri e soggetti in difficoltà.
È evidente che proporre di modificare due regolamenti senza passare per la Commissione  consiliare costituisce una grave lesione al diritto di partecipazione della minoranza al processo decisionale: la commissione consiliare statuto e regolamento istituita per la prima volta nel 2012, rinnovata nel 2017, ha portato alla stesura dello Statuto e di quasi tutti i regolamenti vigenti, con una collaborazione proficua tra maggioranza ed opposizione.
Incomprensibilmente, si procede a modifiche così rilevanti nei regolamenti vigenti, paventando un’urgenza, abrogando norme, sopprimendo commissioni edilizie e consiliari, riducendo la discussione in consiglio ad una conta, laddove la minoranza che non ha i numeri non può incidere, se non sollevando una questione di sospensiva. Chiedevamo infatti solo di rinviare  la trattazione che riguardava le modifiche dei due regolamenti al dopo la nomina della commissione statuti e regolamenti, che avrebbe fatto sintesi, creando i presupposti affinché due decisioni così importanti fossero approvate all’unanimità in consiglio comunale. La maggioranza ha deciso di andare avanti, in dispregio di qualsiasi spirito di collaborazione, con la presunzione di saper fare da soli e meglio, iniziando a tratteggiare quella che si chiama ‘dittatura della maggioranza’.
Il risultato delle delibere approvate ieri, con il voto contrario della minoranza, è demandare agli uffici qualsiasi decisione,  svilendo il ruolo della politica, che non vuole responsabilità, che preferisce  imputare ad altri errori, pur di mantenersi al di sopra. Ed invece una politica forte, con una visione è quello che ci vuole adesso, laddove ci sono decisioni difficili da prendere e non si può delegare ad altri, quello che i cittadini vi hanno affidato: la cosa pubblica. Saprete davvero averne cura?”.