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Napoli – È stato il giornalista Pino Grazioli a scoprire e denunciare le dirette che Cristian Esposito, il figlio del boss di Bagnoli Massimiliano Esposito, detto o’ Scognat, trasmetteva con cadenza quasi quotidiana dalla sua cella nel carcere di Asti. A seguito della denuncia di Grazioli si è immediatamente proceduto alla perquisizione della cella di Esposito che ha condotto al ritrovamento e sequestro di uno smartphone. Ho chiesto di inviare una nota indirizzata al direttore del carcere di Asti per chiedere immediate delucidazioni su quanto accaduto”. E’ quanto rende noto il consigliere regionale campano di Europa Verde Francesco Borrelli.
Va avviata un’indagine – spiega Borrelli – per scoprire se Cristian Esposito trasmetteva in diretta sui social dalla propria cella e risalire a chi ha consentito che tutto ciò avvenisse. Non è ammissibile che un camorrista possa disporre di uno smartphone all’interno di un carcere e magari continuare a gestire i propri affari illeciti. Mi aspetto che si faccia luce quanto prima su questa vicenda dai contorni a dir poco inquietanti”.