Benevento – Le parole di Fabio Cannavaro al termine della sfida di campionato che ha visto il Benevento ospitare l’Ascoli. L’allenatore partenopeo ha commentato la prestazione dei giallorossi, scesi in campo al “Ciro Vigorito” per affrontare la formazione di Cristian Bucchi. Questi i temi affrontati dal tecnico della Strega nel post partita.
Prestazione – Pensavo in un inizio un po’ diverso. Quando avevo visto le partite, quello che mi impressionava era la paura. Soprattutto in casa si fatica. La gestione è stata oculata, infatti due giocatori impegnati in Nazionale sono saltati. Forte ha avuto un problema al 25’ e mi sono arrabbiato con lui perché poteva dirmelo prima. Non ho la bacchetta magica, ma nel primo tempo non abbiamo fatto nulla di quello che avevo chiesto. Nella ripresa abbiamo fatto meglio, abbiamo alzato il baricentro e qualcosa la squadra mi ha fatto vedere. Devo ringraziare Ciano perché doveva fare 60 minuti, invece ho dovuto tenerlo in campo tutta la gara.
Mancanza – Ci è mancata quel pizzico di cattiveria che ti fa fare il salto. Siamo calati quando Ciano è calato, volevo mettere Tello e ci è mancato quello. Non credo che siamo accontentati, a un certo punto li ho fermati perché quando non puoi vincere, devi almeno non perdere.
Farias – Diego è un ragazzo che ha esperienza, ci può far fare il salto di qualità. Se lo rimettiamo in condizione ci può far divertire. A volte si assenta troppo, è fuori dal gioco. Gli ho detto che se non tocca la palla per cinque minuti deve cercarla, deve accendersi. Sono contento che ha fatto gol, gli avevo detto che non era ancora in condizione in questo momento.
Infortuni – Glik penso abbia un problema all’adduttore. Veseli domani farà la risonanza, ha preso una bella contusione. Leverbe penso non sia nulla di grave. Il problema è che ne recupero tre e ne perdo altri tre. Siamo in un momento in cui abbiamo bisogno di tutti, il campionato è lungo e difficile e dobbiamo pensare di partita in partita. Siamo in una situazione difficile, dobbiamo fare punti e vincere.
Condizione – Non è un ritardo di condizione, è un gioco diverso. Io gli chiedo di pressare in avanti, chiudere le linee di passaggio, di recuperare palla più su. E’ un gioco dispendioso. Dobbiamo fare un lavoro diverso.
Ascoli – Eravamo pronti, sapevamo cosa fare. Le due ali venivano sempre a ricevere frontalmente e non attaccavano in fascia, era troppo facile per i difensori avversari. Eravamo troppo scolastici, quando è così bisogna prendersi delle responsabilità.
Paura – Su quello devo lavorare, far capire che possono sbagliare. Chiedo di verticalizzare di più. Penso sempre in modo positivo, gli devo eliminare questa paura. Di quello che ho chiesto nel primo tempo non abbiamo fatto nulla.