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Se c’è un argomento del quale si sta dibattendo molto e che infiamma gli animi degli appassionati, le discussioni nei bar davanti ad un caffè, le puntate sui siti scommesse in Italia, gli approfondimenti televisivi e le normali rivalità fra tifosi, quello è di sicuro l’andamento della Champions League.

Ci sarebbe anche l’argomento Mondiali del Qatar 2022, ma purtroppo, visto che non ci saranno gli Azzurri tra le tante nazionali presenti, è “normale” che l’attenzione su questa tematica si sia andata a smorzare leggermente. Poi, ovvio, si tratterà sempre di un evento davvero super sia per il fatto che si tiene d’inverno, le temperature sono troppo alte in estate, che per tutti gli stadi che vanno a riprendere elementi locali tradizionali mischiandoli alla tecnologia.

Ma che cos’hanno in comune questi due eventi a parte l’essere entrambi dei grandi appuntamenti calcistici? Si potrebbe filosofeggiare molto su questa domanda, ma la vera ed unica risposta è che saranno i due eventi che, per il momento, vedranno la discesa in campo del fuorigioco semiautomatico. Di che cosa si tratta e da cosa differisce dal fuorigioco “tradizionale”? Andiamo a scoprirlo assieme!

 

Che cosa si intende per fuorigioco?

Stando a quanto dice il vocabolario dell’Enciclopedia Treccani, per fuorigioco si intende “la condizione nella quale viene a trovarsi, negli sport a squadre, un giocatore che abbia iniziato un’azione di attacco partendo da una posizione situata già alle spalle della linea di difesa avversaria (nel gioco del calcio, quando s’inizia l’azione non avendo davanti a sé, prima del portiere, nessun difensore avversario da superare)”.

Una situazione questa che è sempre stata al centro di dibattiti, discussioni e contestazioni delle decisioni arbitrali. Uno degli esempi più recenti è stato il match tra Juventus e Salernitana di domenica 11 settembre. La partita è finita con un pareggio 2 a 2, ma c’era la questione Var di mezzo che avrebbe potuto rovesciare completamente l’esito dell’incontro e, di sicuro, avrebbe impedito alcune scene viste in campo. Ma andiamo avanti perché ora tocca al fuorigioco semiautomatico!

 

Che cos’è il fuorigioco semiautomatico?

Si tratta di una tecnologia ancora in fase di sperimentazione per cercare di rendere i giudizi arbitrali e le eventuali irregolarità di gioco, un po’ come si è visto con il passaggio dalla moviola alla goal line technology, ancora meno soggettive e più oggettive.

In sostanza quello che si avrà in campo per altre partite della Champions League ed i Mondiali Qatar 2022 sarà un sistema di telecamere che andrà a lavorare insieme ad uno di sensori che verranno inseriti dentro ai palloni presenti sul campo. In questa maniera si capirà chi era fuori e chi era dentro, chi era in posizione di fuorigioco e chi no, ma c’è un problema.

 

Il problema del fuorigioco semiautomatico

Pare infatti che questo sistema sia così infallibile, per il momento, da rasentare la totale intransigenza. A farne le spese sono già stati due calciatori diversi in due altrettanti match.

Il primo esempio, o forse è meglio dire “caso”, è stato il match tra Borussia Dortmund e Copenaghen di martedì 6 settembre, terminata con uno strabordante 3 a 0 per la squadra tedesca, che ha “colpito” il goal dell’attaccante danese Rasmus Falk Jensen. Pare infatti che il danese fosse in posizione di fuorigioco con il ginocchio.

Il secondo “caso” si è verificato durante la partita tra il Bayer Leverkusen ed il Club Brugge di mercoledì 7 settembre, terminata con la vittoria del team belga per 1 a 0. Qui si è visto “colpevole” di fuorigioco semiautomatico la punta del piede del difensore del Bayer Jonathan Tah. Ed il bello è che non è stato Tah a segnare, bensì un altro compagno di squadra, ma questo è comunque bastato per annullare il goal del pareggio.

A questo punto la discussione tra i vertici UEFA, FIFA e IFAB sta vertendo sulla questione della tolleranza. Per quanto tali decisioni siano effettivamente giuste un conto è entrare con la punta di un piede ed un altro è essere presenti del tutto in posizione di fuorigioco.