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Nel corso di controlli mirati al contrasto del fenomeno del “caporalato” ed alla verifica del rispetto delle norme in materia di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo e quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Benevento hanno denunciato in stato di libertà cinque persone per intermediazione illecita e sfruttamento del lavorooccupazione di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiornoviolazione degli obblighi del datore di lavoro e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.

I militari nella giornata di ieri  hanno effettuato un controllo presso un fondo agricolo privato in cui si stava effettuando la raccolta dei pomodori,  al termine del quale hanno accertato che i conduttori del terreno un cinquantatreenne ed un quarantaseienne del posto, coadiuvati da un quarantanovenne di origini bulgare, residente in provincia di Foggia e titolare di una cooperativa, reclutavano, mediante un’illecita attività d’intermediazione ed approfittando del loro stato di bisogno dei braccianti agricoli allo scopo di destinarli al lavoro di raccolta, che veniva svolto in evidenti condizioni di sfruttamento in quanto gli stessi non usufruivano di  una sorveglianza sanitaria ed erano sprovvisti di dispositivi individuali di protezione.

Nei confronti dei conduttori del fondo e del titolare della cooperativa foggiana veniva comminata un’ammenda di oltre diciassettemila euro. Veniva inoltre accertato da parte del titolare della cooperativa il reclutamento di due braccianti agricoli stranieri privi del permesso di soggiorno, motivo per il quale questo veniva deferito in stato di libertà per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno. Nei confronti di quest’ultimi veniva avviato l’iter amministrativo per le persone irregolari sul territorio nazionale.

Sempre nei confronti del titolare della cooperativa foggiana sono state elevate, altre sanzioni amministrative per oltre trentottomila euro per aver impiegato nove lavoratori “in nero”, con conseguente sospensione della sua attività imprenditoriale ed una sanzione amministrativa di quattrocento euro in quanto il furgone che usava per trasportare i braccianti era stato immatricolato in Bulgaria ma mai reimmatricolato in Italia nei tempi previsti, venendo quindi sottoposto a sequestro amministrativo.

L’opera di vigilanza al contrasto del fenomeno del caporalato da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Benevento è attenta e continua anche nel settore dell’agricoltura.

Le persone deferite in stato di libertà sono persone sottoposte alle indagini e pertanto presunte innocenti fino a sentenza definitiva.