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Morcone (Bn) – Dopo due anni di fermo a causa del covid, la Fiera di Morcone e dell’Alto Tammaro riapre i battenti per la sua 47esima edizione. L’evento avrà luogo dal 21 al 26 settembre presso l’Area Fiera di Morcone. La cerimonia inaugurale è fissata alle ore 16,00 del 21 settembre. Gli orari di apertura previsti dal lunedì al venerdì sono 9.00 – 13.00 e 16.00 – 22.00, mentre il fine settimana le porte saranno aperte ad orario continuato dalle 9.00 alle 22.00.

I comparti produttivi interessati sono: Agricoltura e zootecnia, Wedding e arredamento, Energia e impiantistica, Gastronomia, Arredo giardini ed esterni, Galleria commerciale (vendite al dettaglio).
Quest’anno l’ingresso sarà gratuito. L’intento di tale iniziativa è quello di rilanciare attività espositive e fieristiche e dare un segnale di viva attenzione circa i problemi che stanno vivendo i cittadini e le stesse Imprese espositrici.

La manifestazione prevede un nutrito programma di eventi collaterali su temi rilevanti sia a livello locale che globale: energia, ambiente e transizione ecologica, prospettive di sviluppo per le aree interne nel 2022 connesse a tematiche trasversali come la legalità, le filiere economiche e l’innovazione tecnologica.
Tutti gli eventi, che si terranno presso la Sala Convegni del Pala Verde, prevedono il coinvolgimento di profili istituzionali e religiosi, associazioni di categoria e professionisti, il mondo universitario, quello scolastico e dello sport.

La Fiera di Morcone è un appuntamento tradizionale e di rilevante e positivo impatto sull’economia, non solo dell’area geografica dell’Alto Tammaro, ma anche di tutto il Sannio. L’evento, nato nel 1974 come naturale evoluzione dell’antichissima fiera annuale tenuta in onore di San Michele Arcangelo, fu la prima Fiera Campionaria organizzata in Campania.

Da quest’anno la Fiera di Morcone e dell’Alto Tammaro viene gestita attraverso un’Azienda Speciale costituita con il vicino Comune di Santa Croce del Sannio. Il nuovo assetto organizzativo nasce con il chiaro obiettivo di rafforzare l’unità di tutto il Tammaro, di consentire alle singole comunità di affrontare collettivamente i problemi sul tappeto e di unire le forze per cogliere le opportunità e centrare gli obiettivi strategici di sviluppo.