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Buccino (Sa) – “È necessario e urgente interessare Tribunale delle acque pubbliche sulla questione ambientale della zona industriale di Buccino”. Interviene così, sul tema zona industriale di Buccino, il presidente della Fondazione “Angelo Vassallo sindaco Pescatore” nonché fratello del sindaco di Pollica, Angelo, il medico dermatologo Dario Vassallo, giunto ieri pomeriggio a Buccino, in occasione di un dibattito pubblico per la candidatura alle elezioni politiche del 25 settembre per la Camera dei Deputati con il M5S.
Un territorio, quello del cratere salernitano, ricco di biodiversità, siti naturalistici sottoposti a protezione regionale, nazionale e comunitaria, con siti paesaggistici protetti dalla Soprintendenza per le belle arti, che Vassallo conosce bene per le sue battaglie ambientali e dove ieri ha voluto effettuare un sopralluogo insieme al consigliere regionale e Presidente della Commissione Aree Interne della Regione Campania, Michele Cammarano, per approfondire insieme a imprenditori e residenti, la questione di tutela dell’ambiente nella zona industriale di Buccino.
Una terra, quella di Buccino, l’antica cittadina volceiana, che anni fa ha avviato una battaglia istituzionale e giudiziaria davanti ai giudici del Tar e del Consiglio di Stato, guidata dal Comune di Buccino che nel 2018 varò una modifica al Puc, trasformando così la zona industriale in distretto agroalimentare, dalla Comunità Montana Alto Medio Sele e Tanagro, dall’Ente Riserve Naturali Foce-Sele Tanagro Monti Eremita e Marzano della Regione Campania, dalla Commissione Aree Interne della Regione Campania presieduta dal consigliere regionale Michele Cammarano, dalle associazioni ambientaliste e dal giovane imprenditore e titolare dell’industria conserviera Icab-La Fiammante, Francesco Franzese, a tutela della biodiversità, della vocazione agroalimentare del territorio del cratere e dello sviluppo economico sostenibile del polo industriale, contro la delocalizzazione delle Fonderie Pisano e l’insediamento dell’azienda di trattamento aerobico di 113mila rifiuti organici della società di Sarno, Buoneco srl, all’interno della zona industriale di Buccino.
Un luogo simbolo dell’economia del cratere, la zona industriale di Buccino, realizzata nel post terremoto del 23 novembre 1980, che conta ben 32 lotti con capannoni industriali gestiti dal Consorzio Asi di Salerno, di cui molti occupati delle società attive nei settori logistico, metalmeccanico e agroalimentare come l’azienda di imbottigliamento della Pepsi Cola, l’industria di trasformazione del pomodoro La Fiammante e l’azienda Igi che trasforma grassi vegetali come l’olio di palma utilizzato per la produzione della Nutella per conto di Ferrero. L’unica nota dolente è rappresentata da una industria di lavorazione dei solventi chimici, quest’ultima sottoposta ai vincoli della direttiva Seveso e realizzata proprio nel perdere dell’illusione dell’industrializzazione post terremoto dei primi anni ’90 .
Area industriale che oggi vede l’attenzione e l’interesse del gruppo societario delle Fonderie Pisano di Salerno che hanno acquistato un lotto con l’obiettivo di delocalizzare l’acciaieria da via dei Greci a Salerno a Buccino e l’insediamento della società di lavorazione rifiuti Buoneco srl, anche quest’ultima proprietaria di un lotto, all’interno zona industriale volceiana che dal 2018 è stata trasformata dal Comune in distretto industriale agroalimentare e logistico.
Industrie realizzate a qualche metro dall’area naturale protetta della Riserva Regionale Sele-Tanagro e attraversate dal fiume Bianco, quest’ultimo affluente del Fiume Sele, reti fluviali ricadenti nella tutela dei vincoli paesaggistici e ambientali di zona Sic, Zps e Rete Natura 2000, oltre che nell’inserimento della carta Seta della strategia delle Aree Interne riconosciute dal Ministero del Sud e dalla Regione Campania. Vincoli questi, che oggi vedono la questione zona industriale di Buccino, pendere davanti ai giudici del Tar e del Consiglio di Stato, quest’ultimo ente giudiziario che dovrà esprimersi sulla legittimità della Variante al Puc del Comune di Buccino che nel 2018 sbarrò la strada all’insediamento di Buoneco e Pisano e ad altre industrie pesanti.
La zona industriale di Buccino versa in uno stato di semi abbandono – dice Vassallo, mentre percorre i viali tra gli opifici. Il letto del Fiume Bianco necessità di manutenzione e attenzione, oltre ad una presenza di arbusti che ostruiscono il corso naturale dell’acqua. È evidente – chiosa – che, il dislivello tra il letto del fiume e l’area industriale, di meno di 3 metri, provoca l’esondazione dell’acqua all’interno della zona industriale – denuncia Dario Vassallo. La salute dei cittadini e degli imprenditori che vivono da 40 anni questa zona industriale con migliaia di posti di lavoro di manodopera locale – aggiunge – deve essere tutelata. Vanno valutati con attenzione i rischi dell’insediamento di nuovi opifici di industrie pensati come quella dei rifiuti che possono alterare gli equilibri naturali del territorio e la salute della popolazione. La zona industriale di Buccino – spiega – che vede industrie alimentari, aziende agricole biologiche, di logistica da una parte e una industria chimica dall’altra, oltre ad essere un’area abbandonata a sé stessa, è un’area da attenzionare. Serve un piano industriale, agricolo, di controllo delle acque, energetico e un piano lavorativo. Serve una programmazione seria per tutelarne il futuro – sottolinea il fratello del sindaco pescatore. Alla questione ambientale – chiosa Vassallo – si aggiunge il tema lavoro che vedrà, in caso di insediamento delle industrie pesanti, la perdita di migliaia di posti di lavoro nell’indotto degli opifici che operano nel settore agroalimentare d’eccellenza. Attenzione  -conclude – non rischiamo di mettere insieme agroalimentare e industrie pesanti perché quel tipo di connubio è destinato al fallimento economico e ambientale. Per tutelare ambiente e salubrità – sottolinea – urge interessare il tribunale delle acque pubbliche anche per tutelare i ponti di captazione delle acque a consumo umano a servizio delle industrie e la salubrità dei corpi idrici tra cui il fiume.
Serve cambiare la mentalità di tutela dell’ambiente per poterlo tutelare – dice Vassallo. La zona industriale è oggi il sinonimo delle incongruenze, da una parte l’alimentare e dall’altra la chimica, con il rischio oggi di vedersi piombare ulteriori industrie pensanti sul territorio che faranno chiudere i battenti alle industrie agroalimentari. Se la Regione Campania dovesse autorizzare l’insediamento delle Fonderie Pisano e l’insediamento degli impianti di trattamento rifiuti, vuol dire che c’è qualcosa che non va poiché la zona industriale di Buccino è a ridosso di un corso d’acqua importante come il fiume Bianco. La storia non si può cancellare-dice- ma deve esserci un ritorno all’agricoltura e i fondi pubblici per rilanciare e programmare questo tipo di economia – conclude – ci sono”.
Attenzione ai fenomeni che interessano la zona industriale, ma soprattutto programmazione per tutelare produttività, salute e ambiente quindi, per il candidato alla Camera del M5S, Dario Vassallo, che sulla scia dell’interessamento istituzionale da anni alla vicenda Buccino, del presidente della Commissione Aree Interne della Regione Campania, Michele Cammarano, del già ministro dell’ambiente Sergio Costa e del già Senatore della Repubblica, Francesco Castiello, quest’ultimo presidente dell’associazione nazionale Difesa Ambiente che si è costituita in giudizio affiancando il Comune di Buccino davanti ai giudici amministrativi, prosegue anche nelle sedi politiche.