NAPOLI – Ai tempi del carovita, quali sono i prodotti che a Napoli stanno subendo una vera e propria impennata dei prezzi?
Rispetto a un anno fa e prendendo in considerazione lo scorso mese di agosto, nel capoluogo partenopeo l’inflazione si attesta all’8,2%, due decimali sotto quella nazionale che ha toccato l’8,4%.
Come altrove, pesa tantissimo il caro-energia. Per una famiglia napoletana tipo, i costi per abitazione, acqua, elettricità e combustibili sono aumentati del 31,3%. E, per capire la portata dell’onda inflattiva, si pensi che solo da un mese all’altro, da luglio ad agosto 2022, i prezzi di questo settore sono aumentati del 6,4%.
Nel dettaglio, la bolletta dell’energia elettrica ha subito un aumento del 14,3% mentre quella del gas si è fermata, per modo di dire, all’11,1%.
Sta di fatto che è a due cifre anche l’inflazione dei prezzi per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche: costano, mediamente, +10,8% rispetto a un anno fa con il latte conservato che ha subito l’oscillazione più vistosa (5,7%) seguito dalle acque minerali (4,1).
Anche i trasporti costano molto di più: +9% rispetto ad agosto 2021, con il costo del biglietto degli autobus che è rincarato del 7,7% mentre più lieve è stato quello del trasporto ferroviario: 1,9.
In una città sempre più votata al turismo, sono da segnalare, infine, anche gli aumenti nel settore dei servizi ricettivi e di ristorazione: +7,3%.
Con questi aumenti, viene da pensare allo scrittore Milan Kundera e all’Atlante Farnese che fa bella mostra di sè all’ingresso delle Gallerie d’Italia di via Toledo: “La grandezza di un uomo risiede per noi nel fatto che egli porta il suo destino come Atlante portava sulle spalle la volta celeste”: per la serie, si salvi chi può.