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Caserta  Due docenti dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli usciti sconfitti dal concorso per il ruolo di primario dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Caserta (lo ha vinto un medico che già lavorava nel reparto del nosocomio casertano), hanno presentato esposto al Ministero della Salute, alla Regione e alla stessa azienda ospedaliera, chiedendo l’annullamento in autotutela del concorso per presunta illegittimità della prova orale, tenuta a porte chiuse nonostante la legge parli di seduta pubblica; sulla vicenda è stato presentato anche ricorso alla sezione lavoro del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Ad assistere i due docenti l’avvocato Pasquale Marotta, che nell’esposto ha riportato il verbale della prova orale in cui il presidente di commissione “invita tutti i candidati, fatta eccezione del primo da esaminare, ad allontanarsi temporaneamente dall’Aula”, e la giurisprudenza ormai costante del Consiglio di Stato, cristallizzata nella sentenza numero 1627 del 2015, con la quale il Massimo organo di giustizia amministrativa ha chiarito che lo svolgimento a porte chiuse della prova orale “non possono non ritenersi illegittime, alla stregua delle più basilari regole di trasparenza, imparzialità e buon andamento enucleabili dall’articolo 97 Cost., alle quali deve essere sempre improntata l’azione amministrativa”. La necessità che la prova orale venga svolta a porte aperte, si evince dalla sentenza, rappresenta il principio di par condicio nei confronti degli altri concorrenti; ciascun candidato è, infatti, titolare di un interesse qualificato a presenziare alle prove degli altri concorrenti, al fine di verificare personalmente il corretto operare della commissione