Napoli – Il rincaro delle bollette nei mesi estivi pesa come un macigno sui budget delle imprese agricole di produzione e di trasformazione della Campania. Confcooperative FedAgriPesca Campania, la Federazione che all’interno dell’Organizzazione di categoria, aggrega cooperative agricole, agroalimentari, di pesca a acquacoltura, denuncia una situazione che desta preoccupazioni, specie in vista dei mesi a venire.
“Sia le imprese agricole di produzione che quelle di trasformazione stanno soffrendo. I macchinari, elettrici o a gas, hanno un peso specifico in termini di costi. A livello nazionale ed europeo sono state avanzate proposte per fronteggiare la crisi attuale, come puntare sulle comunità energetiche. A ben vedere, il costo delle materie prime e dell’energia aveva subito un aumento già in primavera, l’estate ha fatto toccare picchi preoccupanti e l’inverno desta allarme fin da adesso. In gioco c’è la tenuta delle produzioni agricole e di conseguenza sia la trasformazione delle stesse che l’alimentazione delle famiglie. Queste ultime infatti, specie per le fasce meno abbienti, potrebbero vedersi costrette a rinunciare a determinati prodotti. Per le imprese invece, bisogna prendere in considerazione la possibilità di blocchi di linee di attività, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero” commenta Nicola De Leonardis, presidente della Confcooperative FedAgriPesca Campania.
E prosegue: “Se la situazione non viene fronteggiata, con un contenimento dei costi, a pagare sarà anche l’export dei prodotti agroalimentari, col rischio di compromettere in breve tempo gli importanti risultati conseguiti negli ultimi dieci anni dalle nostre produzioni sui mercati internazionali. Tutta la filiera agroalimentare sta patendo sia il cambiamento climatico che le conseguenze della crisi energetica”.