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NAPOLI – Questa mattina, con una intervista al Foglio, Antonio Bassolino ha dichiarato che il prossimo 25 settembre tornerà a votare per il Partito Democratico“Il partito che ho contribuito a fondare”, ha tenuto a precisare a Carmelo Caruso.

E quindi: tanto è bastato al giornale fondato da Giuliano Ferrara per affermare che dalle nostre parti c’è il “rosso pompeiano” e il “rosso Bassolino”. L’ex sindaco di Napoli, nell’occasione, ha ricordato che il Reddito di Cittadinanza non l’ha inventato il Movimento 5 Stelle, ma la sinistra-sinistra: la sua. In effetti, il primo esperimento, fu portato avanti proprio quando lui era Governatore della Campania.

Ma tant’è: di acqua sotto i ponti, da quando era il numero uno di Palazzo Santa Lucia, ne è passata. Compresa una guerra proprio contro il suo Pd dopo lo strappo consumatosi con le primarie napoletane del 2016 che lo esclusero dalle comunali di quell’anno senza che il Nazareno muovesse un dito.

La guerra è sfociata l’anno scorso con una candidatura solitaria alle comunali in contrapposizione ai dem per la verità non troppo fortunata. Ma il capitolo della contrapposizione, come detto, per Bassolino, sembra essersi chiuso oggi: dopo 6 anni, in vista delle prossime elezioni politiche, il riavvicinamento con la casa madre c’è stato.

Chi, invece, non ha mai litigato con il Partito Democratico è l’attuale sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Finora si è tenuto ben lontano dalla campagna elettorale, diversamente da quanto deciso dai suoi colleghi di Milano, Firenze, Venezia e Genova, giusto per citarne alcuni. Ripete che non crede “al partito dei sindaci”. Ma, in un modo o nell’altro, anche lui è in procinto di scendere nell’arena elettorale.

Oggi, infatti, sono stati ufficializzati due suoi appuntamenti che la dicono lunga: domani sera sarà ospite della Festa dell’Unità a Bologna con i suoi colleghi sindaci Matteo Lepore, Patrizia Manassero e Damiano Tommasi e lunedì avrà un altro incontro (elettorale) con il ministro alla cultura (targato Pd) Dario Franceschini: appuntamento alle 17:30 a Palazzo Zapata.

Dei 4 candidati a sindaco di Napoli di un anno fa, rimangono un rebus nell’urna solo Catello Maresca e Alessandra Clemente.