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Benevento – L’analisi del giorno dopo, quella fatta a mente fredda dopo l’esordio vittorioso della Forza e Coraggio contro il Montesarchio. Era Coppa, era la prima sfida ufficiale contro avversari veri e reali. Di sicuro non c’era da aspettarsi di più di quanto visto. Gambe pesanti e un caldo che ha sicuramente inciso sulla gambe provate dalla dura preparazione, ma questo valeva sia per i beneventani che per i caudini.

C’era curiosità nel vedere all’opera la nuova squadra di Papa, la Forza e Coraggio chiamata a risollevare nome e onore nel torneo di Promozione, una società che non si è nascosta puntando a vincere tutto ciò che è possibile vincere, campionato o coppa che sia. Squadra rifondata, ma c’era anche da aspettarselo, ed è stato fatto prendendo elementi di categoria superiore. Cambio del tecnico, Papa è un vincente, ha idee che prova a trasmettere alla propria formazione. Insomma un taglio netto col passato, o meglio un taglio a un passato avaro di soddisfazioni e una ricucitura con quello che, invece, ha scritto le pagine migliori della società beneventana. Si doveva ripartire da lì e si è ripartiti col sapore che la Forza e Coraggio conosce meglio: la vittoria.

Una vittoria maturata attraverso idee e gioco, i beneventani hanno un’identità precisa, tutti sanno cosa e come farlo. Certo, qualche meccanismo va ancora oleato per bene, va dato tempo agli under di scrollarsi un po’ di paura e capire in che realtà sono finiti, qualcun altro va disciplinato. Insomma operazioni che si possono migliorare nel corso della stagione.

Non tutto perfetto, ma sarebbe stato strano il contrario. Il gol subito dal Montesarchio, squadra organizzata, coriacea e ben guidata, è qualcosa da correggere. Fuorigioco oppure no, il Var che corregge decisioni in Promozione non esiste e quindi se l’assistente è rimasto con la bandierina abbassata ha reputato la posizione regolare e va accettato, va analizzato il vantaggio caudino, un rilancio che ha sorpreso una retroguardia rimasta sguarnita troppo facilmente.

Allo stesso modo, però, la reazione dei beneventani è da grande squadra. Testa abbassata e lavoro ai fianchi, possesso del pallone e metri guadagnati, occupazione degli spazi e dell’area. Qualche iniziativa personale (Tanchyn ha spaccato oggettivamente la partita, che piacevole scoperta) e la capacità dei giocatori di farsi trovare al momento giusto nel posto giusto, ed ecco che il risultato è cambiato.

Se la Forza e Coraggio doveva dare un segnale, lo ha dato. Il tempo non può fare altro che migliorare le buone cose viste ieri e aggiustare ciò che, invece, non è andato. Un primo tassello è stato messo, ed era Coppa, ora si passa al campionato. Vincere aiuta a vincere e questo era il primo grande obiettivo: riassaporare la gioia di un sorriso dopo 90′ di gioco.