“Non vogliamo contribuire ad alimentare sterili piagnistei, alcuni con venature tipiche della campagna elettorale. Ma la realtà economica rischia di compromettersi drammaticamente a causa dell’incremento dei costi energetici che si sono abbattuti in questi mesi sulle aziende e con ulteriori, certi, incrementi futuri”, ha detto il segretario generale della Cisl provinciale, Gerardo Ceres. “Come Cisl abbiamo avanzato una serie di proposte per fronteggiare questa pesante crisi dai risvolti prevedibili sia sul piano occupazionale che su quello sociale. Noi sosteniamo la necessità che il nuovo Governo, legittimato dalle urne, qualunque esso sia, deve prevedere, tra le tante misure, un piano di aiuti straordinario per alleggerire il peso delle bollette delle famiglie e un piano di cassa integrazione straordinaria per tutte quelle attività produttive e commerciali non in grado di poter più sostenere i costi energetici, evitando di mettere a rischio la stessa sopravvivenza delle aziende”.
Per la Cisl salernitana, dunque, sono necessari maggiori controlli sulle dinamiche speculative, un tetto al costo europeo del gas, lo sganciamento del costo dell’energia rinnovabile da quello del gas – incentivando ulteriormente le prime – e accelerare gli investimenti in infrastrutture a cominciare dai rigassificatori di Ravenna, Piombini e Gioia Tauro.
“Il grido di allarme che da più parti viene lanciato deve tradursi nella disponibilità delle parti sociali e della politica all’apertura di una fase di collaborazione, su più fronti, per arginare una crisi dai risvolti pericolosi per la coesione sociale. La Cisl questa disponibilità, pure a livello provinciale, non solo la conferma per sé, ma la sollecita anche da parte degli altri soggetti di rappresentanza – ha detto Ceres -. A fronte di produzioni agricole sottopagate agli agricoltori, il mercato attesta aumenti triplicati dell’ortofrutta dai campi alla tavola dei consumatori. È evidente che quello dei costi energetici diventa un alibi per gli speculatori lungo la filiera. Con un incremento dei prezzi medi dell’8,6% registrato dall’Istat nel mese di luglio si pone il problema della pericolosa erosione dei salari e delle pensioni, facendoci ripiombare in una situazione di 40 anni fa. In questa condizione appare ancora più grave la scelta di alcune forze politiche di interrompere anzitempo la legislatura, depotenziando il governo che resta in carica solo per limitate azioni correnti. Noi, come Cisl Salerno, siamo pronti a fare la nostra parte”.