Firenze – Prime condanne per l’inchiesta sull’esplosione di una bomba carta davanti a una pizzeria nel febbraio 2021 e sulle presunte attività a Firenze di un clan camorristico.
Il gip del tribunale del capoluogo toscano ha condannato in abbreviato a 6 anni e 6 mesi per associazione per delinquere con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa finalizzata a furti, riciclaggio spaccio di stupefacenti e reati in violazione della legge in materia di immigrazione Luigi Cuomo, titolare del ristorante dove esplose l’ordigno rudimentale e presunto capo della banda criminale insieme al fratello Michele. Tre anni e 6mila euro di multa sono stati inflitti ai due presunti esponenti del clan rivale dei Piedimonte che fecero detonare la bomba carta: Sabato Mariniello e Luigi D’Auria. Per gli stretti collaboratori dei fratelli Cuomo, Filippo Boffardi e Gennaro Prisco, rispettivamente 3 anni e 10 mesi e 10mila euro di multa e 3 anni, 4 mesi e 12mila euro di multa. Per il commerciante Antonio Tegolo dieci mesi e 50mila euro di multa: avrebbe messo a disposizione le proprie strutture commerciali per creare l’apparenza formale dell’assunzione di extracomunitari che erano interessati ad ottenere il permesso di soggiorno. Prosciolti dalla stessa accusa altri quattro commercianti.
Rinviato a giudizio invece Michele Cuomo: per l’accusa dal carcere avrebbe stabilito le strategie e impartiva gli ordini per finanziare il clan a Nocera Inferiore. Per lui e altre sei persone, il processo si aprirà il prossimo 8 novembre davanti ai giudici della prima sezione del tribunale di Firenze.
Altri cinque imputati hanno patteggiato pene fino a 1 anno e 9 mesi: tra loro anche il figlio di Luigi Cuomo, Michele.