Paestum (Sa) – Un viaggio emozionante ed intimo sulle rotte della diaspora africana. Una musicalità nomade e profonda, provocatoria e danzante, in cui convivono tradizione e contaminazione, maschile e femminile, poesia ed energia, gioia ed impegno sociale. Un canto che si solleva come una preghiera rituale ed arriva a noi, tra migrazione, libertà e poesia.
Il cuore del Dum Dum batte forte. Ancora la grande world music internazionale è pronta a travolgere l’arena sul mare con il concerto al tramonto degli AYOM, nuovo appuntamento del RoyMundo Festival, la rassegna con la prestigiosa direzione artistica di Roy Paci, in programma domenica 28 agosto ore 19. Un concerto che stringe, in maniera ancora più forte, il legame tra il più famoso beach club del Cilento e l’Ariano Folk Festival, per un live che si preannuncia stupefacente.
Gli Ayom sono naviganti musicali che attraversano l’Atlantico Nero dal Brasile all’Angola a Capo Verde con un’identità spiccatamente mediterranea.
Il loro suono è un mix di brazilian, tropicalismi, afrolatin e afrolusitani. Una connessione Brasile – Africa con un tocco mediterraneo, con grande groove. Ayom non è solo musica, ma “un rituale magico con uno swing irresistibile, come il sole tropicale che penetra nelle nuvole grigie“, scrive la critica.
A fare da preview, sabato 27 agosto alle ore 19, il concerto dei Mellow Mood, che rappresentano la nuova frontiera del reggae, sebbene i loro riferimenti siano rivolti alle origini del roots reggae, quello più vero. Sono la band reggae italiana più famosa in Europa. L’open act sarà affidato a Bababoom HIFI, difensori del roots delle origini con il loro sound system. E, a seguire, dalle ore 23, il grande party del sabato notte con Dj Delta.
“Il cartellone di questa estate ci sta regalando emozioni straordinarie. Dopo anni di lavoro incessante e di ricerca musicale pura, in uno sforzo enorme per una piccola struttura, il Dum Dum Republic è riuscito a ritagliarsi una reputazione di rilievo nel panorama internazionale – sottolinea Biancaluna Bifulco, titolare del Dum Dum Republic – Ospitare gli Ayom ci riempie di orgoglio. È dialogo interculturale. Sintetizzano la filosofia del Dum Dum Republic, in un incrocio di musica dei popoli del mondo. Ci battiamo per abbattere barriere sociali e pregiudizi culturali nel mondo, contro ogni forma di oppressione o di razzismo. Il nostro porto sul mare per naviganti, poeti e sognatori, il Dum Dum Republic, è accoglienza, è incontro, senza limiti, senza confini. Il Dum Dum Republic è contaminazione, è incrocio, è libertà, è musica”.
Il loro nome, Ayom, si riferisce al “Signore della musica” che nella mitologia afro-brasiliana (Candomblè) esiste nel tambor (il tamburo) e insegnava agli esseri umani a suonare e cantare. Un canto misterioso e di preghiera, antico, accompagnato dal ritmo propiziatorio delle congas: è un’invocazione in lingua Yoruba, una chiamata all’Orixá del tamburo, divinità appartenente alla mitologia dei popoli dell’Africa occidentale affinché sprigioni lo spirito di Ayom, nume tutelare della musica, racchiuso dentro al tamburo.
Questa forza è l’anima del progetto che prende vita dagli stili musicali che fioriscono dalla diaspora africana attraverso l’Atlantico nero, in un mash up di carimbó, cumbia, baiao, semba, coladeira, funaná, ijexá, guaguanco con testi che raccontano di amori, incontri e feste, mescolando numerose tradizioni musicali e ritmiche.
Ayom è una band multiculturale, composta da 6 membri provenienti da Angola, Brasile, Grecia e Italia, con la cantante e percussionista Jabu Morales al centro della scena, Alberto Becucci alla fisarmonica, Timoteo Grignani alle percussioni, Walter Martins alle percussioni, Ricardo Quinteira alla chitarra e Francesco Valente al basso.
Le melodie sinuose della voce di Jabu Morales, i ritmi ipnotici delle percussioni e della zabumba di Timoteo Grignani e Walter Martins, il fraseggio romantico della fisarmonica di Alberto Becucci si uniscono alle timbriche afro-latine della chitarra di Ricardo Quinteira e alle sonorità del basso di Francesco Valente per dare vita ad un progetto musicale straordinario attraverso l’Altlantico Nero.
La sensualità del carimbó brasiliano e della cumbia colombiana, i colori tropicali del baiao e del forrò dal nordest del Brasile, i ritmi trascinanti della semba, un genere musicale e una danza tradizionale dell’Angola, l’energia vorticosa della coladeira di Capo Verde, del funaná, e del guaguanco… e altri ancora.
Gli aspetti più popolari di queste radici musicali fanno da contrappunto a quelli più attuali e urbani: con colori intensi e ritmi incandescenti, quello degli Ayom è in realtà un suono innovativo e assolutamente contemporaneo. Dopo il debutto, nel 2019, la band si è recentemente aggiudicata il prestigioso Songlines Music Awards 2021 nella categoria “Miglior gruppo”. Il premio è promosso da Songlines Magazine, rivista di musica fondata nel 1999 e divenuta punto di riferimento a livello internazionale per la world music.