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“Ancora una volta assistiamo a partiti divisi su tutto e incapaci di confronti sereni che hanno confermato il “patto di ferro” dell’intesa tra loro di continuare l’esproprio del diritto costituzionale dei cittadini italiani di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento”.

È quanto denuncia in tutta Italia, la neo associazione culturale politica “Europa Nazione” presieduta dall’ex sottosegretario di Stato ai Beni Culturali, Nicola Bono, in una missiva indirizzata ai leader di tutti i partiti politici italiani e sottoscritta dai soci residenti in tutta Italia.

“La nostra associazione – scrive Bono- che ha lasciato libertà di voto ai propri soci, in quanto ha deciso di non prendere posizione ufficiale per nessun partito che concorre alle elezioni legislative del 25 settembre 2022, esprime il suo disappunto e sconcerto per l’indegno spettacolo offerto in merito alle modalità e ai criteri attuati per la formazione delle liste dei candidati. Ancora una volta -spiega-partiti divisi su tutto e incapaci di confronti sereni, hanno confermato il “patto di ferro” dell’intesa tra loro di continuare l’esproprio del diritto costituzionale dei cittadini italiani di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E’ dal 2005, con il varo della legge elettorale definita “Porcellum”, fino all’attuale normativa “Rosatellum”, che la politica si fa beffe dei diritti degli elettori e della rappresentanza dei territori e riduce la scelta dei candidati al Parlamento a decisioni discrezionali e arbitrarie di parenti, coniugi e amici personali, spesso inadeguati al ruolo, che vengono incredibilmente paracadutati in territori a loro del tutto estranei. Una sagra di nomine che non hanno nulla di politico e di rappresentativo, fondate sul principio dell’appartenenza fiduciaria ai leader, senza alcun legame con il popolo elettore. Un meccanismo prepotente e offensivo della sovranità popolare, che per quanto attiene specificatamente al Senato, potrebbe assurgere a vera e propria violazione della costituzione, atteso che per la Camera Alta il principio di rappresentanza è fondato su base Regionale. I candidati dovrebbero quindi essere residenti nella Regione e non sconosciuti esterni che poi si dileguano all’indomani delle elezioni.
Ma come si può ancora impunemente consentire ai partiti di esercitare poteri che violano la Costituzione?
Come si possono ancora ritenere libere elezioni, attività di finta espressione del voto, limitato unicamente ad una scelta di simboli di partito e non di persone, senza più alcun legame con gli interessi popolari e territoriali?
Ma cosa di diverso si può pretendere dagli attuali partiti, ridotti a comitati elettorali, che non hanno mai adottato regole interne che garantissero gestioni e decisioni democratiche?

Aveva ragione Piero Calamandrei quando alla Assemblea Costituente dichiarò: “una democrazia non può essere tale se non sono democratici anche i partiti”. Anche per questo la politica ha perso ogni credibilità e competenza e subisce il commissariamento di Premier “tecnici”.
Per queste ragioni – conclude la missiva dell’associazione politica che conta circa 50 soci fondatori, tra politici, giornalisti, scrittori, critici, professori e studiosi, attivi in tutta Italia- Europa Nazione si rivolge a tutti i leader dei partiti in corsa alle elezioni anticipate e chiede una dichiarazione pubblica di impegno, subito dopo le elezioni, ad approvare una legge elettorale che restituisca i diritti negati ai cittadini e ai territori. Solo così i cittadini potranno valutare quali leader saranno disponibili ad uscire dalla congrega degli usurpatori dei diritti costituzionali del popolo elettore italiano, così come potranno giudicare i leader che continueranno ad ignorare la richiesta di ripristino delle garanzie democratiche. Non è più tempo di egoismi e prepotenze-chiosano- ma di scelte per il ritorno all’etica e al rispetto della Carta Costituzionale, nel primario interesse del Paese”.