Benevento – Una decisione andrà presa entro oggi. Dopo il pari del “Ferraris” contro il Genoa, le quotazioni di Fabio Caserta come tecnico del Benevento sembrerebbero in risalita ma la fumata bianca ancora non si è vista dalle parti di via Santa Colomba. L’ultima parola spetterà a Oreste Vigorito, nella cui testa era ben chiara l’idea di dare il benservito all’allenatore di Melito di Porto Salvo. Tra il dire e il fare, però, ci si è messa di mezzo una partita di campionato. Non tanto il risultato finale, ma l’atteggiamento della squadra, schierata palesemente dalla parte del calabrese, ha scalfito le convinzioni del numero uno giallorosso.
Il sostituto, è noto, si chiama Daniele De Rossi, pronto a vivere la sua prima avventura in panchina dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Una voce mai smentita in maniera netta né dalla società, né dallo stesso Vigorito durante l’intervento di sabato a Sky. L’ex centrocampista della Roma attende un cenno che dovrebbe arrivare entro la giornata odierna, così come lo attendono le alternative, primo tra tutte Luca D’Angelo.
Se la sensazione, come detto, è che Caserta possa rimanere al suo posto, il vero nodo della questione è un altro. Servirà una fiducia vera nell’operato del tecnico e non una fiducia a tempo, con valutazioni da fare di partita in partita. Confermare oggi Caserta e porre come condizione la prossima gara con il Frosinone potrebbe rivelarsi un autogol per la Strega.
Con la “fortuna” di avere il mercato ancora aperto, sarebbe il caso di ponderare bene le prossime mosse. Indipendentemente da chi sarà l’allenatore, è chiaro che qualcosa andrà fatto per migliorare l’organico. Poter operare tenendo conto di esigenze e necessità del tecnico, indurrebbe Pasquale Foggia a valutazioni diverse.
Caserta ha il 4-3-3 come modulo di riferimento, con la possibilità di utilizzare il 3-5-2 come fatto col Genoa. Due schieramenti che richiedono pedine differenti, con la rosa del Benevento costruita attualmente sul primo sistema di gioco.
Per quanto riguarda De Rossi non è ancora chiaro quale modulo proporrebbe. C’è chi ipotizza il 4-2-3-1 tanto caro a Luciano Spalletti ai tempi della Roma, mentre “Capitan Futuro” si è limitato a lanciare qualche segnale in una recente intervista a La Gazzetta dello Sport. “Amo una squadra offensiva, votata all’attacco, ma che rispetti gli equilibri. Il mio calcio è libero, senza etichette. Deve esserci il giusto mix tra le idee che uno ha, la qualità della rosa, gli obiettivi da raggiungere, la conoscenza del club, la sua storia e il suo Dna che non va tradito“, le sue parole alla Rosea, con un indizio preciso sull’utilizzo della difesa a quattro, “mi piace costruire il gioco dal basso, ma se ho un portiere con i piedi fucilati o due centrali tecnicamente inadatti, cerco alternative“.
Luca D’Angelo, invece, ha fatto del 4-3-1-2 il suo credo calcistico negli anni trascorsi a Pisa. Il tecnico di Pescara, tuttavia, ha utilizzato diversi sistemi, cambiando spesso come dimostrato dall’esperienza in Campania alla guida della Casertana. Il problema, semmai, è l’aver scelto solo sporadicamente quel 4-3-3 che attualmente sembrerebbe essere l’abito più adatto all’organico della Strega.
Considerazioni da tenere presenti al momento della decisione finale. Rimandare l’inevitabile sarebbe deleterio, se verrà confermato Caserta non dovrà trattarsi di una fiducia a gettone. Altrimenti meglio cambiare a partire da oggi, perché il tempo non è un alleato del Benevento in questo momento.