NAPOLI – I retroscena riferiscono che nelle ore cruciali della scelta di relegarlo al terzo posto del listino napoletano per un posto in Senato dietro Dario Franceschini e Valeria Valente, in una postazione quindi di quasi certa ineleggibilità in vista delle prossime elezioni politiche, abbia ricevuto ben poche chiamate di sostegno da parte di altri dirigenti del Partito Democratico. L’ultima se non l’unica telefonata che Enzo Amendola, sottosegretario agli affari europei del Governo Draghi, ha ricevuto è stata proprio quella di Enrico Letta, il segretario dem che, con un tratto di penna, si è assunto la responsabilità di tramortirlo.
Ma tant’è: l’ex segretario regionale del Pd, sui social e non solo, ha potuto contare sul sostegno di quei militanti che l’hanno conosciuto da vicino. E di chi sa che senza di lui, europeista da sempre, fin dalla sua esperienza nell’organizzazione giovanile dei Ds agli affari esteri, portare a casa 209 miliardi di euro da Bruxelles sarebbe stato quasi impossibile. E insomma: mentre lui si metteva sulle spalle di Altiero Spinelli & co. per guardare lontano, Giuseppe Conte, prima di diventare paradossalmente il premier del Governo che fece quell’operazione salvifica per l’Italia, saltava ancora tra i rami di un partito – i 5 Stelle – euroscettico fino a pensare a un referendum per uscire dall’euro.
Ma questa è storia: Amendola, ora, potrà essere anche stato tramortito elettoralmente dal suo stesso partito. Ma di certo non politicamente. Tant’è che diversi già intravedono nel suo profilo quello del candidato perfetto alle prossime elezioni europee del 2024 o quello del leader riformista attorno al quale far maturare un nuovo centrosinistra e conquistare la Regione Campania del post-De Luca. Per dirne una: gli intellettuali che in questi ultimi mesi sono usciti allo scoperto attaccando il Governatore sull’altare del terzo mandato (e lo faranno tanto più a settembre pubblicando un libro), in lui potrebbero trovare finalmente il leader politico capace di rappresentarli.
In ogni caso: il 2024, quando si andrà a rinnovare il parlamento dell’Unione Europea, e il 2025, quando si andrà a votare per Palazzo Santa Lucia, sono ancora lontani.
E, poiché il Pd è fatto così, e che le roi est mort, vive le roi, oggi, solo oggi, all’indomani dell’accettazione della candidatura di servizio da parte di Amendola, il braccio destro di Letta nonché commissario regionale dei democratici campani Francesco Boccia, mentre abbracciava dal paracadute la candidata Susanna Camusso, ha speso queste parole: “Enzo Amendola è stato uno dei massimi protagonisti del negoziato che nel 2020 portò il governo italiano ad ottenere le risorse del Pnrr. La sua esperienza e il suo lavoro sono un grande valore aggiunto per il Partito Democratico. La sua accettazione della candidatura in Campania è il più bell’esempio di cosa vuol dire far parte di una comunità. Ora, uniti e al lavoro per le strade della Campania”. Insomma: a’ la guerre comme à la guerre, come direbbero i francesi. O come sceglie di andarci il Pd.