Dopo un lungo peregrinare Riverberi si ferma per ben tre giorni a Castelpoto con un weekend denso di appuntamenti. Nel Comune capofila la rassegna ideata e diretta da Luca Aquino s’intreccia con la programmazione di “S(t)uoni” per dar vita a concerti, mostre, allestimenti, installazioni, incontri con autori, aperitivi e degustazioni: l’offerta è completa e variegata e la cittadina pronta ad accogliere la carovana di appassionati al seguito. Domani si parte alle 21.00 con la presentazione del progetto di riqualificazione del borgo antico di Castelpoto finanziato dal Ministero della Cultura a valere su fondi del PNRR, nell’ambito di una tavola rotonda, cui interverranno il sindaco della cittadina Vito Fusco, il preside dell’Istituto “Padre Isaia Columbro” Angelo Mellillo, il consulente nazionale dell’UNPLI per il Turismo Itinerante Ivan Perriera, il docente di Economia presso l’Università “Federico II” di Napoli Paolo Ricci, il consigliere regionale della Campania Erasmo Mortaruolo e il presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi.
Modera il giornalista Luigi Trusio: si discuterà di “Rigenerazione Culturale e Sociale del Piccoli Borghi del Sud”, con riflessioni profonde sul futuro dei piccoli comuni, sul contrasto allo spopolamento e sulle soluzioni da adottare per far uscire le aree interne dall’isolamento. A seguire, alle 22.00, spazio alla musica con il concerto di Daniele Sepe che si esibirà sulle note dell’album “Sepè Le Mokò”, che lo stesso artista partenopeo ha definito un debito di riconoscenza ad Antonio De Curtis, che mi ha salvato innumerevoli volte nelle giornate difficili, restituendomi il buon umore. E non è poca cosa”. Un album sulle musiche dei film di Totò che non sono reperibili.
Un progetto unico nel suo genere che riporta alla luce le dadaiste avventure di Totò e i suoi comprimari, Peppino De Filippo, Vittorio Gassman, Nino Taranto, Aldo Fabrizi, talmente intense e veloci che il più delle volte prestiamo poco orecchio a quello che avviene al di sotto, alle strepitose partiture che sottolineano la comicità tragicomica delle sceneggiature, e così perdiamo di vista un elemento prezioso.
Compositori della levatura di Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Lelio Luttazzi, Carlo Rustichelli, Alessandro Cicognini, Piero Unliliani, tutti compositori con una possente preparazione jazzistica alle spalle. E quello che meraviglia, ascoltando la sola colonna sonora, è la qualità degli interventi degli interpreti che si susseguono negli assolo, perché molta musica è puro e semplice be-bop, spesso declinato nella sua variante West Coast, ed è sorprendente riconoscere figure del calibro di Chet Baker o Gerry Mulligan dialogare con i personaggi dei film.
“Sepè le Mokò” vuole restituire la genialità e la profonda italianità di questo swing sanguigno e ironico, che è un vero e proprio patrimonio, poco esplorato, della nostra tradizione jazzistica.
Un sentito omaggio a quei registi, attori, sceneggiatori e musicisti che ci hanno regalato e ci regalano buonumore, mica poco, e spesso uno sguardo più profondo di tanti film “seriosi” dell’epoca sulla società italiana degli anni ’60.
Sepe (sax, clarinetto e flauti) sarà accompagnato da Mario Nappi al pianoforte e al Rhodes, Davide Costagliola al basso e al contrabbasso, Paolo Forlini alla batteria.
Le musiche sono tratte da Totò, Peppino e la Dolce Vita, Letto a Tre Piazze, Totò Sexy, Totò Diabolicus, Totò, Peppino e i Fuorilegge, Totò e Peppino Divisi a Berlino, La Banda degli Onesti, Gli Onorevoli, Risate di Gioia, Rita, la Figlia Americana, I Soliti Ignoti.
Il festival “Riverberi” è finanziato con risorse del POC Campania 2014/20 linea strategica “Rigenerazione urbana, politiche per turismo e cultura” destinate alla definizione del “Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale e internazionale” di cui alla DGR n. 298/2021 e all’Avviso Pubblico approvato con decreto dirigenziale n. 410/2021.