NAPOLI – Tra tre giorni Manfredi festeggerà i suoi primi 10 mesi da sindaco di Napoli. Ma mai come oggi aveva ricevuto un attacco così duro, tanto da fargli trasparire un bel pò di agitazione.
A firmarlo non è stato un partito di opposizione, bensì un sindacato: la Cisl Campania Funzione Pubblica che si occupa, quindi, dei lavoratori comunali e che boccia senza appello l’amministrazione dell’ex rettore della Federico II.
“Napoli è una città che vive sospesa tra “Il grande bluff” e “La stangata” – si legge in una nota – Siamo ormai a dieci mesi dalla nascita della giunta Manfredi e non succede nulla. La città non percepisce il cambio di rotta. E non vorremmo che a pagare fossero chiamati un’altra volta i lavoratori dipendenti ed i cittadini”.
“E’ vero che il conflitto istituzionale prodotto da De Magistris ha danneggiato tutti – specifica la Cisl – ma anche i silenzi dell’attuale sindaco cominciano a fare rumore”.
Tanto che i segretari generali della Cisl Funzione Pubblica della Campania Lorenzo Medici e di Napoli Luigi D’Emilio annunciano per settembre una mobilitazione quotidiana contro l’amministrazione.
Nel frattempo, chiedono subito un confronto: “Manfredi – sostengono i sindacalisti – ha tenuto per sé la delega al personale, affidando ai tecnici le relazioni sindacali con i rappresentanti aziendali di Cgil, Cisl e Uil di categoria. E’ un modello sbagliato, che già alla Regione con De Luca ha mostrato tutti i propri limiti. E’ passato tanto tempo dall’insediamento. Ma mai le federazioni hanno avuto la possibilità di interloquire con la giunta per illustrare le cose che non vanno”.
Per Medici e D’Emilio “basta solo stabilire da dove cominciare. Il Comune ha solo 4700 dipendenti contro i 9000 del fabbisogno fissato per legge. Quindi, l’organico è al 50%. E altre 570 persone, tra qualche mese, andranno in pensione. A fronte di tutto questo, si fa un concorso per 950 nuovi dipendenti, un numero del tutto insufficiente. E, soprattutto, si ricerca personale senza le qualifiche di base, a conferma che, anzichè tenerli dentro, si punta ad esternalizzare i servizi a domanda diretta. Del resto, per la cultura e il turismo, si punta a creare una fondazione, gli asili vanno ai privati e il verde, con la manutenzione ordinaria e straordinaria, farà la stessa fine”.
A pagare, a detta della Cisl, sono i cittadini, “che devono aspettare mesi e mesi anche per richieste banali come quelle di rinnovo delle carte di identità, con l’unica eccezione per quelli che devono partire perchè possono utilizzare un servizio all’aeroporto con appena due unità”.
Il finale del sindacato, poi, è da classico carico da novanta: “Tutti gli uffici del Comune non sono a norma: sono in condizioni di sicurezza del tutto inesistenti. L’unica cosa che funziona sono le partecipate, che continuano ad essere zavorre autentiche con il loro carico ingombrante di assunzioni”.