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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ambner De Iapinis, ex amministratore città di Benevento e presidente di Movimento Città Verde

“Si avvia, forse, all’epilogo questa lunga marcia di lotta per difendere un piccolo, ma importante, pezzo di storia della nostra città e dei nostri ricordi. Battaglia cruenta, vinta contro una scellerata volontà di distruzione, senza giustificazione, da parte del sindaco Mastella e che, se fosse riuscita, avrebbe distrutto tutto l’ecosistema della parte alta della città. Si sarebbe disintegrata quell’opera d’arte dei filari di pinus pinea ritenuti, dal più grande esperto del mondo prof. Morelli, tra i più belli e suggestivi d’Italia, oggi salvati miracolosamente.

Si è giunti, con fatica e con l’aiuto della magistratura, a soluzioni accettabili, con il solo taglio delle piante malate e cura della cocciniglia.

Noi contestiamo fortemente l’ultima perizia Cardiello del febbraio 2022 che, nonostante non certifichi la pericolosità di cinque dei sei alberi periziati, ne consiglia l’abbattimento. Poiché Cardiello non è il signore di Benevento, invitiamo di nuovo il responsabile del “servizio verde pubblico”, a rivedere la decisione impropria di abbattimento dei cinque alberi che non presentano rischio caduta e tenere alta l’asticella delle responsabilità. Viceversa noi, nostro malgrado, agiremo contro il responsabile del procedimento.

Intanto siamo in attesa del procedimento penale (novembre 2022) a carico dei presunti responsabili dei tagli avvenuti nel 2019: un ex dirigente comunale e un agronomo comunale.

Sono anche convinto, ad onor del vero, che questa volta si sarebbe fatto certamente di più, da parte dell’attuale delegato al verde e, se vi è stato un cambio di tendenza, è anche grazie a lui, ad un avvenuto cambio di mentalità. Però non si può mettere un pilota in pista se poi non gli si fornisce il carburante, così si rischia di destinarlo  al default.                                                                                                                                                        Intanto, passando alla parte politica, ho l’impressione che all’interno dello schieramento di Mastella si stiano già facendo le pratiche di successione, tra donazioni e diritti all’avvicendamento, con ruoli e gerarchie ben chiare e definite.

Si staranno forse formando le correnti con vecchie e nuove formazioni di successione?

Mastella è stato portatore di un neocolonialismo da quartiere latino: è questa la deriva destroide che la città vive in questo momento.

Mastella, di fatto, sta lacerando, offendendo e umiliando le istituzioni comunali e la loro storia più che centenaria. Mai si era verificato un atteggiamento così poco rispettoso verso i consiglieri di opposizione, dai tempi di Pietro De Rosa, Sindaco nel 1861.

Nel 2016 con Mastella Sindaco inizia l’oscurantismo politico. Ha costruito un micro “regime”, un microcosmo, che sfocia in piccole oligarchie eterogenee e cementificate da un unico collante: il potere. Realtà subalterne a un unico uomo che ha colonizzato la città di Benevento: il Sindaco Clemente Mastella, un “leader di vetro”.

Storia docet: quando in politica sei convinto di aver vinto tutto, perdi tutto. La storia si ripete all’infinito”.